NORDJEVEL "Necrogenesis" (Recensione)
Full-length, Osmose Productions
(2019)
Il discorso sarebbe molto semplice in realtà se si dovesse parlare di questo album con l'orecchio di chi è nato negli anni Novanta (poco prima, poco dopo, non importa), ma se questo disco lo devo recensire io, come sto facendo, infatti, tante dinamiche da recensore super partes saltano ed entra un po' in gioco il mio spirito di appartenenza ad un certo periodo in cui mentre ero adolescente, le Chiese bruciavano ed uscivano dischi fottutamente maledetti, che nemmeno se ti andavi a confessare a Lourdes, ti toglievi di dosso il peccato di averli ascoltati. Figuriamoci poi come potrebbe gente come me, che questo genere l'ha anche interpretato con almeno un pizzico di attitudine, rimanere stupita di fronte a questo "prodottino".
E' per questo che questo nuovo album dei Nordjevel alle mie orecchie risulta talmente perfetto e da manuale del black metal "che piace", che mi stucca a mi annoia parecchio, fino quasi a farmelo stare sul cazzo. Insomma, tutti bravi qui dentro a suonare, ma la fighetteria nel black metal cosa c'entra? Qualcuno ha parlato di nuovi Setherial e dark Funeral, ma io mi chiedo se costoro davvero ricordano le discografie di quelle band, o almeno ricordano i loro primi lavori. Secondo me, NO.
Questo disco tecnicamente è ineccepibile, e anche a livello di composizione non è da buttare, ma manca di quell'alone malsano che il black metal deve avere, qualsiasi sia lo stile di black che si propone, ma quel feeling ci deve essere. Che tu sia norvegese, svedese, finlandese o sudamericano, per suonare black metal devi avere qualcosa che non va. E invece qui va tutto bene, è questo il problema.
Questo disco tecnicamente è ineccepibile, e anche a livello di composizione non è da buttare, ma manca di quell'alone malsano che il black metal deve avere, qualsiasi sia lo stile di black che si propone, ma quel feeling ci deve essere. Che tu sia norvegese, svedese, finlandese o sudamericano, per suonare black metal devi avere qualcosa che non va. E invece qui va tutto bene, è questo il problema.
Se volete un disco perfettino e che vi faccia sentire un po' più "evil" rispetto ai vostri soliti ascolti innocui, allora fatevi avanti. Se credete che i Carach Angren siano una delle band migliori nel black degli ultimi anni, idem, fatevi avanti. Se invece sapete come deve suonare un disco black metal, allora lasciate perdere. ma dovete farvi un bell'esame di coscienza e non dare per scontato che sappiate, ESATTAMENTE, cosa sia black metal e cosa no. Non basta la forma, ci vuole sostanza, in sintesi.
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 50/100
Tracklist:
1. Sunset Glow 03:41
2. Devilry 05:09
3. The Idea of One-Ness 04:30
4. Black Lights from the Void 04:29
5. Amen Whores 05:23
6. The Fevered Lands 05:11
7. Nazarene Necrophilia 05:33
8. Apokalupsis Eschation 04:49
9. Panzerengel 08:30
DURATA TOTALE: 47:15
Bandcamp
YouTube
Nessun commento