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THE THIRD AND THE MORTAL "Tears Laid in Earth" (Recensione)



Full-length, Voices of Wonder

(1994)

1994: che annata incredibile! Inutile elencare la miriade di album fondamentali usciti in questo anno (Awake, Far beyond driven, Hvis lyset tar oss, In the Nightside Eclipse, Wildnohey, Tales From the Thousand Lakes…) . Per chi vi scrive però iniziava una tappa fondamentale di avvicinamento alle sonorità che avrebbero determinato le scelte musicale del futuro. Insieme al capolavoro dei Tiamat questo album, seppure semi-sconosciuto, ha contribuito in modo determinante a gettare le basi di una epopea musicale a tinte scure ( chiamatelo Gothic Metal se vi aggrada) caratterizzato dalla voce femminile, che qui raggiunge le più alte vette qualitative. 

Peccato poi questo elemento abbia preso piede piuttosto per ragioni commerciali e di immagine che per scelte artistiche vere e proprie. Come sempre per i dischi che precorrono i tempi le etichette non funzionano perché quando si crea qualcosa ex novo non ci sono riferimenti del passato a guidarci. In questo viaggio di 66 minuti ci sono elementi di DOOM (più per l’incedere rallentato che per la presenza di classici riff) , musica folk e acustica, GOTHIC nel senso più nobile del termine. Sono tante le novità e unicità di questo album: la presenza di ben 3 chitarre, capaci di intrecciarsi egregiamente tra arpeggi e delay, parti ritmiche e melodiche; un egregio basso fretless che in alcuni frangenti dipinge melodie vere e proprie; una batteria dal riverbero molto naturale che tanto si fa desiderare in ambito metal. 

E infine, a suggellare questo che è l’ album autunnale per eccellenza, la voce ipnotica di Kari Rueslatten a intrecciare memorie senza tempo. Come tutte le perle dovremo fare tesoro di questa opera d’arte: lo stesso gruppo, con la nuova cantante Ann-Mari Edvardsen, abbandonerà parzialmente questi lidi per entrare con l’album successivo in un territorio avant-garde, allontanadosi ulteriormente dal metal. Peccato che il pubblico non abbia premiato questo progetto, destinato a interrompersi troppo, troppo presto. 

Recensione a cura di: Alessandro Sicur
Voto: 90/100


Tracklist:

1. Vandring 01:40 
2. Why So Lonely 05:14 
3. Atupoéma 04:42 
4. Death-Hymn 08:24 
5. Shaman 03:29 instrumental
6. Trial of Past 05:15 instrumental
7. Lengsel 02:06 
8. Salva Me 04:38 
9. Song 06:38 
10. In Mist Shrouded 05:38 
11. Oceana 18:46 

DURATA TOTALE: 01:06:30


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