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NECRODEATH "Fragments of Insanity" (Recensione)


Full-length, Metal Master Records
(1989)

I Necrodeath non hanno bisogno di presentazioni, in quanto sono tra i gruppi estremi italiani più stimati sia in Patria che all'estero. Non sono poche le testimonianze di stima da parte di musicisti anche molto noti che elogiano questa band (Phil Anselmo ad esempio), o di band che hanno attinto dal loro sound. Tutto questo va sommandosi alla loro capacità di aver creato un ponte tra thrash e black metal in un periodo come gli anni Ottanta, e questo li rende come dei pionieri di un certo modo di intendere la musica estrema, al pari di band come Venom, Possessed, Slayer, primi Kreator, Sodom e Destruction, tanto per citare i nomi più famosi di quel periodo e che più o meno proponevano un ponte tra questi due generi, ovvero il thrash e il black metal.

"Fragments of Insanity" è il secondo album della band ligure, e segue il debutto "Into The Macabre". Sostanzialmente la band in questo secondo capitolo segue le orme del primo, ma riesce ad offrire un sound più maturo, ma le coordinate di efferatezza, velocità e brutalità rimangono intatte. Parliamo di un sound davvero cruento, di una band che mette in mostra indubbie qualità sia tecniche che di songwriting. Spicca il drumming assassino di un Peso già abilissimo con la doppia cassa e micidiale nelle rullate e non da meno è il riffing delle due asce Claudio Bonavita e Nicola Ingrassia, che macinano riff di incredibile efficacia dall'inizio alla fine del lavoro. Onestamente il lavoro di chitarra mi ha sempre rimandato molto a quello di un altro dei miei chitarristi thrash preferiti, ovvero Mille Petrozza, soprattutto quello del periodo 1986-1989, e ciò per me è solo un valore aggiunto.

I pezzi hanno inoltre un'aura oscura che probabilmente tanti gruppi black metal, soprattutto odierni, si sognano, ed è proprio questa caratteristica a fare di questo secondo lavoro dei Necrodeath qualcosa di imperdibile per ogni fan del thrash metal più maligno e feroce. 
Non c'è molto altro da aggiungere se non che, prima di guardare sempre altrove, si dovrebbe rivalutare tanta roba nata nel nostro Paese e che ancora oggi ha qualcosa da insegnare anche all'estero. Fondamentali!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 85/100

Tracklist:

1. Choose Your Death 05:23 
2. Thanatoid 04:34 
3. State of Progressive Annihilation 04:25 
4. Metempsychosis 03:59 instrumental
5. Fragments of Insanity 05:14 
6. Enter My Subconscious 04:24 
7. Stillbirth 04:19 
8. Eucharistical Sacrifice 04:32 

DURATA TOTALE: 36:50

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