BLAKKEN "The Ascendancy of Evil" (Recensione)
EP, Independent
(2019)
Minacciose presenze di corvi ci introducono all'EP di debutto dei polacchi Blakken. Un ingannevole arpeggio di chitarra ci prepara a soccombere sotto i colpi letali del combo. "Body Farm" ci azzanna come una belva inferocita, servendosi di un dannato scream. La struttura musicale è Death, per cui si può tranquillamente parlare di una traccia in stile Black/Death Metal. Lo spirito maligno prende il sopravvento sulle nostre orecchie, sotto un forsennato drumming. Le due chitarre erigono un muro di suono impressionante per pathos sprigionato. L'assolo centrale è più che mai indovinato, nel suo equilibrio tra melodia e ruvidezza. Il terzo brano "The Ascendancy Of Evil", dà il titolo alla breve raccolta. Dopo un iniziale tentennare tra note incerte, ci vengono lanciati addosso tremendi riff di chitarra susseguiti da spettacolari scream.
La tensione sale, seguita dalla sensazione che il male avrà la meglio su di noi. È il momento di "Lethal Lover" che si libera in una contagiosa cavalcata Death, alla quale non è possibile resistere. Mi immagino sotto il palco a fracassarmi le ultime ossa che ancora mi tengono in piedi. La grinta della band assume, in questa sfuriata, uno spirito Rock & Roll. Da quì viene lo slancio per un finale in forma Speed Metal. Il quintetto americano ci saluta con "House Of Condemned". Devo dire che sono curioso di vedere dove ci condurranno i Blakken come meta finale. Lo stile musicale si fa più pastoso e sporco. La pesantezza regna sovrana, supportata da improvvise accelerazioni ritmiche. Si delinea magicamente il macabro epilogo, ci troviamo nella casa del condannato. Un tambureggiare preciso ci annuncia il momento della sentenza che sta per arrivare.
Finalmente esplode, nella rabbia più pura, la forza malefica della band. Non rimane nulla da osservare, se non un corpo esanime. La legge del male ha prevalso su ogni tentativo di reclamare il proprio diritto all'esistenza. Gli Hakken hanno sparato un colpo efficace, vediamo se saranno capaci di lasciare il segno sulla lunga distanza.
Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto 75/100
Tracklist:
1. Intro 01:31 instrumental
2. Body Farm 04:09
3. The Ascendancy of Evil 06:07
4. Lethal Lover 03:57
5. House of Condemned 06:53
DURATA TOTALE: 22:37
LINKS:
Bandcamp
YouTube
Nessun commento