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THEUDHO "De roep van het woud" (Recensione)


Full-length, Heidens Hart Records
(2018)

Il signor Jurgen S. deve essere un tipo attratto da diverse culture musicali ed in effetti, oltre ad avere un progetto Neo-Folk ed uno di Piano/Synth, si scatena alla grande con i suoi Theudho. 
Giunto al suo quinto capitolo su lunga distanza, il musicista belga ci accompagna in un fantasioso viaggio Black Metal, tra sonorità atmosferiche e cariche d'ispirazione. Certamente la proposta è potente ed abrasiva nel suo incedere, però Jurgen S., alle prese con tutti gli strumenti voce compresa, ci lascia immaginare scenari epici e di antica tradizione storica; viene facile pensare al mito di antichi personaggi, portatori di sagge filosofie. Qui mi aggancio alla voce che è semplicemente sublime, nel tirar fuori pathos a dismisura: Jurgen canta con tremenda efficacia ma soprattutto riesce a coinvolgere il mio animo di oscuro ribelle. 

Non ascoltavo un vocalist così bravo nel suo ruolo da diverso tempo e in più se la cava bene il tizio nel riffing chitarristico. Le sue bordate emozionano, per poi infierire progressivamente sulla sensibilità di chi ascolta, la batteria scandisce massicciamente i tempi e distrugge insieme allo scream barbarico. Lasciatemi da solo con i Theudho, ho l'adrenalina addosso e da un momento all'altro potrei sputare fuoco. L'aria che avvolge "De Roep Van Het Woud" è incendiaria e attrae la mia mente, i brevi assoli mi danno il tempo di respirare ma ho sete di vendetta. Il mio cuor gentile, sa come amare così come odiare nel profondo. 

I Theudho hanno il potere di farmi riconoscere in un'essenza dolce e perversa. L'attrazione sale sempre più con la mia curiosità. I magnifici brani conducono ad una sublime liberazione dell'io più autentico. Jurgen, sei terribile! Credo di avere un sottile legame di parentela con te, riesci ad avvicinare, sedurre e catturare i tuoi seguaci. 
Alla fine il cervello diviene parte fondamentale nell'ascolto, non tutti possono comprendere. Fottetevi grezzi blackster da commedia, questo capolavoro non sarà mai per voi. Me la godo insieme a Jurgen, il talento non può essere compreso da tutti. 

Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto 85/100

Tracklist:
1. Waar kraaien de ondergang bezingen 06:37
2. De roep van het woud 05:03
3. De alvenberg 06:41
4. De eik van Hakiloheim 04:51
5. Op de heilige ring gezworen 05:53
6. Saksenslacht 05:18
7. Slangentongen 05:49
8. Wolfstijd 05:42
9. Het moeraslicht 02:56 instrumental
10. In de schaduw van de zwarte banier 06:41

DURATA TOTALE: 55:31

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