POWERDRIVE "Rusty Metal" (Recensione)
Full-length, Diamonds Prod.
(2018)
Salve amanti dell'Hard Rock. Vi dico subito che non sono un amante del genere ma neanche uno sprovveduto. Qui si presentano al debutto i liguri Powerdrive ed è evidente che si tratta di un esordio acerbo. I brani sono contraddistinti da ritornelli anche accattivanti ma la voce li rende deboli. Voglio dire che il cantato non penetra nella mente e risulta per di più gallinaceo quando raggiunge le tonalità alte.
Il suono delle chitarre è incisivo quanto basta ma non riesce a scuotere le coscienze. In effetti si rende grezzo e privo della giusta dose di variazioni. I tempi sono scanditi in forma regolare ma ciò che manca è il gusto per la sorpresa. Ho una critica da fare anche sulla scelta di cantare in inglese, la pronuncia suona inappropriata. Molti nostalgici apprezzeranno questo disco ma personalmente ritengo che non si debba guardare indietro senza osare minimanente nulla di nuovo.
Alla fine dell'ascolto rimango dell'idea che non si tratti di un brutto album ma semplicemente di un capitolo ordinario nel panorama Hard Rock. Andando avanti con gli anni sento sempre maggiormente il bisogno di addentrarmi in sonorità fresche ed affascinanti. "Rusty Metal" mi fa sentire rustico ma purtroppo o per fortuna non mi riconosco in tale veste.
Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto: 40/100
01 The Road Is My Best Friend
02 Hard To Survive
03 Living…Hell
04 On The Run
05 Moonlight Lady
06 Serpent Seib
07 Fire In A Small Club
08 Midnight Dancer
09 Powerdrive
10 End Of The World
WEB:
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