NECROWRETCH "Satanic Slavery" (Recensione)
Full-length, Season of Mist Underground Activists
(2017)
Certo che un disco di death/black metal autentico non si rifiuta mai, come nel caso di questo "Satanic Slavery" dei Necrowretch, perchè sin dalla produzione si capisce che questi assatanati (mai termine fu più appropriato), non vogliono proporci la solita minestrina con le stelline e il dadino, ma qualcosa di potente, che ti colpisce allo stomaco e che ti disturba quasi l'udito.
Fondamentalmente la ricetta di questi francesi non è nè nuova nè imprescindibile. Se devo essere però onesto, questo revival di ciò che facevano molto meglio band come, ad esempio, i Nifelheim, non è che mi faccia impazzire. Certo, il tiro tipico del metallo delle morte è presente, così come lo era in una grandissima band svedese chiamata Repugnant, ormai sciolta purtroppo, ed è lo stesso tiro che hanno band come Destroyer666, Aura Noir, Desaster ecc., ma nel caso dei Necrowretch quello che rimane, oltre ad una maggiore propensione verso la velocità e i tempi in blast beat, è solo un buon ascolto di una band che non ama girare troppo attorno alle cose e che vuole ribadire come l'adorazione del Maligno e di un certo approccio retrò siano ancora delle armi da sfoggiare con forza e orgoglio.
Potranno questi seppur validi presupposti portare in alto questa band? La risposta rimane a mio avviso incerta. Ripeto, onore a questi ragazzi per riportare sempre alla attenzione delle persone un approccio genuino ed intramontabile al metal estremo, ma in generale i pezzi contenuti in questo "Satanic Slavery" sono buoni ma fondamentalmente un po' piatti. Certo, sentire le urla schizzate di Vlad è una vera goduria, così come il solito alone "dissectioniano" che alberga in molti ricami di chitarra, ma in buona sostanza il disco a mio avviso decolla solo a metà perchè troppo derivativo e privo di veri highlight.
Alla prossima e mi raccomando, vi vogliamo più convinti, cari Necrowretch!
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 63/100
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