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Era Of Disgust "Teratogenesi" (Recensione)


EP, Independent
(2018)

Primo ep per i torinesi Era Of Disgust dal titolo "Teratogenesi", e contenente cinque brani di violenza inaudita, ma anche di maturità e ottima cura di ogni dettaglio, ad iniziare dalla produzione fino ad arrivare ad una prestazione tecnico-compositiva davvero impressionante, calcolando anche il fatto che la band in questione è ai suoi albori. Si vede che dall'anno della loro formazione, ovvero il 2014, non hanno avuto fretta di buttare fuori materiale approssimativo, e in questi circa quattro anni hanno affinato ogni loro arma, facendola diventare letale. La band, per la cronaca è formata da: Davide Di Girolamo e Filippo Peinetti alle chitarre, Saverio Bello alla voce, Sandro Pirrone al basso e Simone Merlenghi alla batteria.

L'apertura affidata a "Black Haze" è un concentrato di odio e malevolenza non da poco, sprezzante sia nelle accelerazioni e sia nelle parti cadenzate che affiorano soprattutto nel finale di brano, il tutto arricchito da un lavoro di chitarra sì devastante, ma anche sinistro in alcune soluzioni in sede di arrangiamento, con molte armonizzazioni dissonanti e ficcanti.
La successiva "Drowning" ammanta maggiormente l'ascoltatore di riff sinistri, batteria sparatissima e una ottima alternanza di voci in scream e growl. La prestazione di ogni singolo componente è esemplare ma ciò che probabilmente emerge con più fervore è il lavoro delle chitarre, perfetto in ogni sfaccettatura, sempre capace di iniettare nei brani in parti eque odio, rassegnazione, malinconia, disagio.

"Infernal Mood" è un brano che non viaggia su velocità esasperate ma è velenoso al punto giusto, e spiana la strada ad un autentico uragano sonoro come "P.O.V.", aperto da riff vorticosi e proseguendo con cavalcate potentissime di riff spaccaossa che si appoggiano su una bella doppia cassa incessante. Ottimi anche i refrain che si stampano subito in testa, pur mantenendo inalterate le intenzioni belligeranti e malvagie dei Nostri. Nella parte centrale succede di tutto, ovvero la band dà sfoggio di tutte le sue capacità strumentali, in un finale che arriva lento e inesorabile come un terreno sconvolto dopo una valanga!

Chiude "Broken Shoulder", che è anche il primo singolo estratto da "Teratogenesi", come al solito brutale come una pietra in faccia scagliata da una catapulta. 
Chiusura senza pietà per un gruppo senza pietà, che sicuramente ha intrapreso un cammino che ci stupirà sempre di più, ne sono certo, al di là delle definizioni (in questo caso Deathcore), perchè parliamo di grande metal estremo.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 85/100

Tracklist:
1.Black Haze 
2. Drowning 
3. Infernal mood 
4. P.O.V. 
5. Broken shoulder

Line-up:
Davide Di Girolamo – guitar
Filippo Peinetti – Guitar
Saverio Bello – Vocals
Sandro Pirrone – Bass
Simone Merlenghi – Drum

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