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Intervista: ROME IN MONOCHROME


Dopo aver recensito il loro ultimo lavoro "Away From Light" e averlo giudicato in maniera ottima, siamo andati ad intervistare questa realtà decadente romana per saperne un po' di più. A voi la lettura!

1) Ciao ragazzi e benvenuti su Hot Music Magazine! Partiamo con brevi cenni biografici per presentarvi ai nostri lettori! 

Ciao a tutti, sono Gianluca Lucarini, chitarrista e fondatore dei Rome In Monochrome. La band nasce come mio progetto solista nel 2013, successivamente l’amico Valerio Granieri entra in pianta stabile come vocalist, e dopo un paio di cambi di lineup, siamo arrivati alla formazione attuale a sei elementi con il sopracitato Granieri alla voce, io alla chitarra-scream and growl vocals, Marco Paparella alla chitarra ed al violino, Riccardo Ponzi al basso, Alessio Reggi alla chitarra, Flavio Castagnoli alla batteria-percussioni. Con questa lineup abbiamo registrato “Away From Light”, il nostro nuovo album uscito in tutto il mondo il 16 Marzo per l’etichetta Solitude Productions. 

2) "Away From Light" è il vostro nuovo album. Volete parlarci della sua gestazione? 

La genesi dell’album è stata abbastanza lunga ed impegnativa, sono infatti passati quasi tre anni da quando abbiamo iniziato a scriverlo, a quando poi si è realmente materializzato. E viste le nostre tempistiche “dilatate”, abbiamo già iniziato a scrivere il sucessore di “Away From Light”. 

3) Cosa si nasconde dietro un titolo come "Away From Light"? 

Il titolo dell’album rappresenta per noi al meglio, la nostra proposta musicale. Cercavamo un titolo che fosse calzante con le nostre sonorità, poi un giorno mi è venuto in mente “Away From Light”, l’ho proposto agli altri membri della band, e l’abbiamo usato per il nostro primo full length. 

4) Qual è la ricetta della vostra proposta musicale e le vostre influenze? 

La ricetta è semplicemente scrivere quello che ci viene in mente, e che ci piace. Non “progettiamo” mai un brano a tavolino. Le nostre influenze sono molteplici e variegate: passiamo da Katatonia e My Dying Bride, fino ad arrivare ai Mono, agli Slowdive o addirittura ad un certo blackgaze e postblack di Woods Of Desolation e Amesoeurs. Ci piace avere un sound personale ed unico, mai derivativo,e credo che proprio questo sia il trademark dei Rome In Monochrome. 

5) Come nasce un vostro brano? Parlateci sia della fase di composizione musicale che di quella lirica. 

Solitamente arrangiamo tutti insieme in studio, delle linee guida o dei riffs, creati da me, Alessio o Valerio, al quale poi adattiamo le liriche scritte da quest’ultimo. Spesso invece, ci ritroviamo a condividere delle idee in sala prove, che poi si trasformano in canzoni vere e proprie. 

6) Dove si sono svolte le registrazioni di "Away From Light"? 

Abbiamo registrato il disco allo studio PlayRec di Roma, con gli amici Fabio Fraschini e Gianluca DiVirgilio. L’album è stato poi masterizzato in Svezia da Dan Swanö, presso l’ Unisound Studio. 

7) Siete attivi sul fronte live? Quali sono i vostri prossimi appuntamenti? 

Il fronte live è la dimensione ideale per i Rome In Monochrome, ed il prossimo appuntamento dal vivo è il release party di “Away From Light”, che faremo il 27 Aprile al Defrag di Roma. Seguiranno poi delle date in Italia nella prossima primavera-estate, per poi fare un vero e proprio tour italiano, e successivamente europeo, nel prossimo autunno-inverno. 

8) Quali obiettivi vi siete prefissati di raggiungere con questa band e quali pensate di aver già raggiunto? 

Non abbiamo raggiunto nessun obiettivo, la strada è ancora lunga per quello che ci siamo prefissati, e cioè di portare la nostra musica in giro per il mondo. Se tutto procede secondo i nostri piani, i prossimi due anni saranno molto intensi. Anche perchè ad inizio 2018 inizieremo le registrazioni del successore di “Away From Light”. 

9) Ok abbiamo finito, a voi le ultime parole! 

Ti ringrazio molto per lo spazio che ci hai dedicato, invito tutti i tuoi lettori a seguirci sulla nostra pagina Facebook: www.facebook.com/romeinmonochrome
per rimanere sempre aggiornati sulle attività della band. Stay tuned and join the cult of the absence of color. 


Intervista a cura di: Sergio Vinci

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