HELLISH GOD "The Evil Emanations" (Recensione)
Full-length, Everlasting Spew Records
(2018)
Gli Hellish God sono una death metal band di recente formazione (2015), e dopo un ep uscito nel 2016 dal titolo “Impure Spiritual Forces”, approdano al loro primo full-length sotto Everlasting Spew Records, e sfornano il qui presente "The Evil Emanations". Nonostante la band abbia una carriera esigua alle spalle, il disco in oggetto appare subito realizzato bene e con una forza esplosiva non indifferente.
Tagliando corto ed andando subito al dunque, qui siamo in territori di death metal classico (Immolation, Deicide, Suffocation, Sinister ecc.), ma comunque abbastanza elaborato e ben prodotto, e che quindi appare non solo come un lavoro votato alla pura brutalità , ma anche spesso e volentieri tarato su binari più groovy, e il tutto è ben esaltato da una scelta dei suoni accurata e che favorisce un drumming tellurico e sufficientemente vario.
Tagliando corto ed andando subito al dunque, qui siamo in territori di death metal classico (Immolation, Deicide, Suffocation, Sinister ecc.), ma comunque abbastanza elaborato e ben prodotto, e che quindi appare non solo come un lavoro votato alla pura brutalità , ma anche spesso e volentieri tarato su binari più groovy, e il tutto è ben esaltato da una scelta dei suoni accurata e che favorisce un drumming tellurico e sufficientemente vario.
Il disco funziona dalla prima all'ultima traccia, ma proprio la mancanza di una o più hit ne inficiano leggermente la valutazione finale. Capiamo bene che il death metal classico non ha bisogno di hit di facile presa, ma è anche vero che i Nostri in mezz'ora di musica riescono a dire tutto quello che c'è da dire, ma dopo tre-quattro pezzi il versante compositivo comincia un po' a mostrare il fianco, e la formula "attacca e distruggi" dei Nostri non basta a far diventare questo album un prodotto memorabile. Paradossalmente, proprio il fatto che la band preferisca attaccare con un certo stile si mostra come un'arma a doppio taglio. Da un lato abbiamo dei suoni fin troppo ben bilanciati che sarebbero potuti andare bene anche per un prodotto di metal non così estremo, e dall'altro abbiamo una band che pesta ma che, appunto, è un po' penalizzata da questa produzione un po' bombastica. E questo a mio avviso e riscontrabile soprattuto nel guitar work, che appare troppo piatto sia per mancanza di guizzi e sia per un sound che enfatizza solo batteria e voce.
Guardando il bicchiere mezzo pieno, abbiamo tra le mani un album death metal ben fatto e interessante a più riprese, ma di contro è anche vero che la band deve decidere meglio cosa fare. Se vuole aggredire dall'inizio alla fine, come ha dimostrato in sostanza in questo album, forse occorrerebbe un lavoro in sede di mixaggio che ne valorizzi il lato più "malvagio e selvaggio", con chitarre dal sound più tagliente e incisivo. Se invece la band vuole offrire qualcosa di più elaborato, come si scorge in qualche passaggio, allora mantenga questo sound ma enfatizzi le parti più "raffinate".
A conti fatti, quindi, un buon disco, ma che avrebbe potuto spiccare il volo e non lo ha fatto. Poco male, siamo al debutto e quindi le basi per fare ancora meglio ci sono tutte!
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 65/100
Tracklist:
1. Kelim Shattering Illumination 01:04
2. Qlipoth 04:32
3. Anti-Cosmic Decree 03:11
4. The Hindering Ones 04:03
5. Tagimron Is Summoned 04:02
6. Burning the Infidel 02:58
7. Choronzonic Hellfire 00:26
8. Agitator Shall Be Triumphant! 02:36
9. I Am Belial 02:15
10. Marching with the Accuser 05:24
DURATA TOTALE: 30:31
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