DAN DEAGH WEALCAN "Fragmented Consciousness" (Recensione)
Full-length, Another Side Records
(2017)
I Dan Deagh Wealcan nascono all'inizio del 2012 come progetto solista strumentale da studio di Mikhail A. Repp A. in quel di Mosca. Dopo un anno e mezzo lo stile si stabilizza e Mikhail si rende conto di aver bisogno di un cantante. Il 27 Agosto del 2013 si ha la rinascita dei D.D.W. con Eugene "Iowa" Zoidze-Mishchenko che è pure membro permanente dell'industrial band Ungrace. Eugene inizia a collaborare coi D.D.W. Lo proposta della band non è affatto facile da identificare, difatti la si può definire così: imprevista, espressiva, non ripetitiva, con sperimentazione in continua evoluzione.
Il loro spettro sonoro è un insieme di diverse componenti di alternative e heavy music con commistioni di elettronica, post-rock, progressive, punk e musica anni Settanta. Comunque ognuno può interpretare a proprio modo ciò che percepisce durante l'ascolto.
Ora di seguito mi accingo a recensire questo variegato mondo dei Dan Deagh Wealcan dal titolo “Fragmented Consciousness”.
“The art of Login” apre le danze con ritmiche dance e fa da intro all'intero lavoro. “Need nothing” scatena la sua rabbia selvaggia in maniera distruttiva prendendo spunto da alcune cose alla NIN miscelandole bene con l'elettronica in modo personale e coinvolgente.
Si apre in modo spaziale “Number nine” mutando pelle in un assalto metallico ben centrato e assestato come un pugno in faccia. Nel pezzo son presenti momenti con voce pulita in cui la melodia accarezza per pochi istanti l'etere. La delicatezza unita all'elettronica minimale crea il pezzo “ Stuck in this” che nel suo progredire mostra le unghie in assalti alla RATM trasportando l'ascoltatore in tutt'altro pianeta.”I'm confused” affascina al momento ma in seguito attacca come un animale selvaggio che mostra i denti. Nel proseguimento delizia il palato "melodico", alternandolo al lato brutale. Ottimo. “Great attractor” : strumentale, destabilizza da subito con ritmiche pesanti da dance per meglio ammansire e avvolgere l'ascoltatore. “ In5tasis” fa entrare in un misterioso tunnel che pian piano cede alla luce del suono. A metà pezzo la furia strappa i fogli dal calendario e li butta in una pozza di acqua scura, lasciando che la pacatezza del riflesso dia melodia al refrain.”Strange war” sembra una song dei Talking Heads che incontrano l'elettronica sperimentale.
Il piano introduce “Bleedthrough” in un mondo alla NIN ove l'instabilità regna sovrana. Tensione e scosse fulminano le ombre che vagano perse tra le spirali di questo incubo moderno.”Private asylum” dal sound futurista non concede spazio alla calma e pure “ Broken cluster” scuote forte l'inconscio non lasciando briciole di immutabili spazi tranquilli. “A void”, strumentale dal passo cadenzato, sfodera dei suoni coinvolgenti che vanno a toccare corde nascoste dell'animo umano. In questo pezzo trovo che ci siano influenze a la The Protagonist, band svedese di fine anni '90.
Si prosegue il viaggio con “Memory+Mngmnt”, dall'inizio dolciastro e poi si avvolge attorno al palato per cullarlo con amore e piccanti sapori forti. Il suo incedere martella il gusto per metterlo a prova di multi sapori. "The fragmentation” tagliuzza l'iniziale vento spettrale per poi assalire frontalmente l'ascoltatore come un cobra velenoso che punta la preda e poi l'avvolge pian piano facendola sua.
Tra le pieghe del tempo la calma si fa largo con “Enou8h...” che culla il tutto con melodie da tranquillo weekend in riva al lago. A tre quarti del pezzo la tempesta si manifesta con fulmini e lampi da assalto. Picchia e martella la riva del lago, ove la tranquillità prima abitava.Il disco termina con “Dissolution_176”: robotica e "industrialoide", traccia linee di demarcazione del sound futuristico e spaziale del combo russo. Strumentale che fa da outro e che scolpisce nel cemento le impronte decise e creative dei Dan Deagh Wealcan.
Ottima band che sa creare atmosfere originali anche se non inventa nulla, però sa gestire bene il proprio bagaglio musicale e sa inserirlo con dovizia nell'intero sound moderno. Consigliato ad ascoltatori che non si pongono barriere di genere.
Ora di seguito mi accingo a recensire questo variegato mondo dei Dan Deagh Wealcan dal titolo “Fragmented Consciousness”.
“The art of Login” apre le danze con ritmiche dance e fa da intro all'intero lavoro. “Need nothing” scatena la sua rabbia selvaggia in maniera distruttiva prendendo spunto da alcune cose alla NIN miscelandole bene con l'elettronica in modo personale e coinvolgente.
Si apre in modo spaziale “Number nine” mutando pelle in un assalto metallico ben centrato e assestato come un pugno in faccia. Nel pezzo son presenti momenti con voce pulita in cui la melodia accarezza per pochi istanti l'etere. La delicatezza unita all'elettronica minimale crea il pezzo “ Stuck in this” che nel suo progredire mostra le unghie in assalti alla RATM trasportando l'ascoltatore in tutt'altro pianeta.”I'm confused” affascina al momento ma in seguito attacca come un animale selvaggio che mostra i denti. Nel proseguimento delizia il palato "melodico", alternandolo al lato brutale. Ottimo. “Great attractor” : strumentale, destabilizza da subito con ritmiche pesanti da dance per meglio ammansire e avvolgere l'ascoltatore. “ In5tasis” fa entrare in un misterioso tunnel che pian piano cede alla luce del suono. A metà pezzo la furia strappa i fogli dal calendario e li butta in una pozza di acqua scura, lasciando che la pacatezza del riflesso dia melodia al refrain.”Strange war” sembra una song dei Talking Heads che incontrano l'elettronica sperimentale.
Il piano introduce “Bleedthrough” in un mondo alla NIN ove l'instabilità regna sovrana. Tensione e scosse fulminano le ombre che vagano perse tra le spirali di questo incubo moderno.”Private asylum” dal sound futurista non concede spazio alla calma e pure “ Broken cluster” scuote forte l'inconscio non lasciando briciole di immutabili spazi tranquilli. “A void”, strumentale dal passo cadenzato, sfodera dei suoni coinvolgenti che vanno a toccare corde nascoste dell'animo umano. In questo pezzo trovo che ci siano influenze a la The Protagonist, band svedese di fine anni '90.
Si prosegue il viaggio con “Memory+Mngmnt”, dall'inizio dolciastro e poi si avvolge attorno al palato per cullarlo con amore e piccanti sapori forti. Il suo incedere martella il gusto per metterlo a prova di multi sapori. "The fragmentation” tagliuzza l'iniziale vento spettrale per poi assalire frontalmente l'ascoltatore come un cobra velenoso che punta la preda e poi l'avvolge pian piano facendola sua.
Tra le pieghe del tempo la calma si fa largo con “Enou8h...” che culla il tutto con melodie da tranquillo weekend in riva al lago. A tre quarti del pezzo la tempesta si manifesta con fulmini e lampi da assalto. Picchia e martella la riva del lago, ove la tranquillità prima abitava.Il disco termina con “Dissolution_176”: robotica e "industrialoide", traccia linee di demarcazione del sound futuristico e spaziale del combo russo. Strumentale che fa da outro e che scolpisce nel cemento le impronte decise e creative dei Dan Deagh Wealcan.
Ottima band che sa creare atmosfere originali anche se non inventa nulla, però sa gestire bene il proprio bagaglio musicale e sa inserirlo con dovizia nell'intero sound moderno. Consigliato ad ascoltatori che non si pongono barriere di genere.
Recensione a cura di: Giorgio Gibellini
Voto: 75/100
Tracklist:
1. theArt?Of:Login
2. Neednothing
3. Number*Nine
4. [Stuck.in.This]
5. I’am=Confused
6. GreatAttractor
7. In5tasis
8. strangeWAR
9. bleedThrough:
10. Private_asylum.
11. Broken)Cluster
12. A-Void
13. Memory+Mngmnt
14. De.Fragmentation
15. Enou8h…
16. Dissolution:176
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