BETULA "I Surely Like the Words of Hate You Say..." (Recensione)
Full-length, Vacula Productions
(2017)
Il progetto Betula giunge alla sua seconda uscita sulla lunga distanza e a due anni dal precedente "Бесстрашным, беспощадным, бессмертным (To the Fearless, Merciless, Immortal Ones)". Al suo interno abbiamo un solo membro tuttofare, tale Rodoslov, proveniente dall'Ucraina e attivo anche in altri gruppi comunque. Il lavoro in questione si compone di otto tracce ed è relativamente atipico, se associato al termine black metal.
Quello che voglio dire è che la musica del Nostro si esprime in un black metal semplice, lineare, con chitarre stridenti e a tratti confuse, ma capaci di creare un alone opprimente e malsano, ma il tutto è espresso in un modo non convenzionale che cercherò di spiegare qui di seguito.
L'uso della drum machine non è impeccabile, diciamo che si sarebbe potuto fare decisamente di meglio per la sezione ritmica, perchè in alcuni pezzi, come ad esempio "And The Rest", i colpi di rullante, sebbene non reali, non si sentono e non scandiscono il tempo in maniera adeguata, e questo vale anche per altri brani. Al netto di questo, so che ci sono molti estimatori delle cose non perfette e a modo loro "sbagliate ma belle proprio per questo". Io non so se questo artista ha fatto tutto questo in maniera volontaria o meno, ma il risultato è proprio questo: un disco dal discreto fascino che a volte mi ha ricordato qualcosa di vagamente simile ai Black Funeral più cacofonici, sebbene la band di Ford abbia diversi altri elementi qualitativi che fanno sorvolare su altri meno riusciti.
Un disco che ha il pregio, se così possiamo chiamarlo, di mostrare una proposta criptica, che non molla la presa anche in un episodio "unplugged" come "IV", ma anzi, che con l'andare del minutaggio diventa sempre più ritorso verso se stesso e poco aperto al mondo esterno.
Se saprete cogliere questo aspetto allora il disco potrebbe piacervi, se invece farete attenzione alla forma di come tutto ciò è espresso, allora bestemmierete ad ogni canzone per qualcosa che è andato storto. Per pochi.
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 60/100
Tracklist:
1. I 02:06
2. Flames 06:15
3. And the Rest 05:34
4. IV 03:43
5. ...and I Surely Like the Words of Hate You Say... 06:46
6. In the Stream of Cognitions... 08:28
7. VII 01:33
8. Be Someone Else (Meduza cover) 06:09
DURATA TOTALE: 40:34
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