À' RÉPIT "Magna Leggenda (Recensione)
Full-length, Vacula Productions
(2017)
Primo album in assoluto per i nostrani À Répit, che vedono due volti già attivi in altre formazioni del panorama black metal tricolore ovvero: Gypaetus (ex-Nefarium) e Skarn (Dave Sixx, Entirety, Paymon, Nurmur), entrambi polistrumentisti in questo progetto. Recentemente ho recensito sia gli ottimi Paymon che i più che validi Entirety, formazioni dove milita Skarn, ma in questo nuovo progetto le coordinate sono abbastanza differenti rispetto alle realtà che ho appena citato.
Ci troviamo di fronte ad un disco di "black metal" molto atmosferico, sognante, epico e a tratti folkloristico. Sono vari gli strumenti usati, che vanno dai classici chitarra-basso-batteria fino ad un range decisamente più ampio che abbraccia anche timpani, fiati, chitarre acustiche e altro ancora.
Ci troviamo di fronte ad un disco di "black metal" molto atmosferico, sognante, epico e a tratti folkloristico. Sono vari gli strumenti usati, che vanno dai classici chitarra-basso-batteria fino ad un range decisamente più ampio che abbraccia anche timpani, fiati, chitarre acustiche e altro ancora.
In ogni caso il black metal tout-court non manca, basti ascoltare pezzi come "Libera Nos", ottimo esempio di connubio tra tradizione black e accenni più melodici e a tratti quasi sinfonici. Quando uso il termine sinfonico non pensate alle orchestrazioni degli ultimi Dimmu Borgir, ma piuttosto alle prime produzioni di band come i già citati Dimmu, i Satyricon di "Dark Medieval Times", e insomma, quei dischi carichi di pathos e folklore che ancora oggi rimangono delle gemme quasi intoccabili. Sembra quasi che il disco sia stato pensato con intervalli regolari di pezzi più classici e altri che fungono quasi da intermezzi, ed infatti subito dopo questo brano abbiamo la traccia folk-ambient "Il respiro dell'Alpe", che a sua volta è seguita da un altro pezzo più incline al black metal come“Revenants”, che nel riffing iniziale ripesca anche dai Darkthrone più marci di dischi come "Total Death" (capolavoro sottovalutato!).
Ed è un po' così tutto il disco, a partire dall'inizio, nel quale dopo la intro "La danse du tétras", parte "Magna leggenda", la title track, anch'essa pienamente dentro al genere black, che si sviluppa con molta atmosfera e melodia al suo interno.
Un album, questo "Magna Leggenda", che è chiaro non punti nè sulla purezza e tantomeno sulla violenza. "Magna Leggenda" è un album che sa di antiche tradizioni, di terre lontane, di freddo, di leggenda. Un disco che pian piano vi prenderà sempre di più. Per amanti di primi Satyricon, primi Dimmu Borgir, Summoning, Ulver, Bathory, ecc. Consigliato!
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 70/100
Tracklist:
1. La danse du tétras 02:27
2. Magna leggenda 06:11
3. Lo spirito dentro al monte 01:52
4. Libera Nos 05:14
5. Il respiro dell'Alpe 03:22
6. Revenants 04:50
7. Arpian 05:45
8. Il muro del diavolo 05:47
9. Il sentiero dei morti 06:17
DURATA TOTALE: 41:45
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