ANNIHILATOR "For The Demented" (Recensione)
Full-length, Silver Lining Music
(2017)
Se c'è una cosa da ammirare dello straordinario chitarrista Jeff Waters è la sua onestà. Il band leader degli Annihilator è sempre stato aperto nel giudicare la qualità dei suoi album; a volte, pochi mesi dopo il rilascio, è sempre stato pronto ad ammettere, ad esempio, se una particolare direzione artistica non sia andata come avrebbe dovuto o voluto. L'intento ripetutamente espresso è quello di catturare l'atmosfera dei loro primi album, una scelta che non sta pagando da ormai tanti anni e che forse sta traviando la band portandola su una strada ormai non più percorribile.
"For the Demented" è un rilascio accettabile, e lo sforzo che Waters & Co. hanno messo in questo album è tangibile, ma non abbastanza per arrivare all'obiettivo.
"For the Demented" è un rilascio accettabile, e lo sforzo che Waters & Co. hanno messo in questo album è tangibile, ma non abbastanza per arrivare all'obiettivo.
Gli Annihilator non hanno mai avuto paura di mostrare le proprie abilità tecniche anche sul materiale più semplice, ma il songwriting non ha ricevuto abbastanza enfasi sulla parte strumentale dagli tardi anni '90. Sicuramente il fatto di essere riusciti ad arrivare ad una formazione abbastanza stabile è un punto a favore, ma le canzoni stesse presentano molti passaggi strumentali estesi e ritocchi strutturali che non erano così comunemente presenti in "Suicide Society" o nel materiale della Padden-era. Sono elementi che a volte possono stufare, ma funziona molto bene in canzoni come "Twisted Lobotomy" e "Phantom Asylum".
C'è anche un sottofondo oscuro che non risuonava negli album della band da almeno "Criteria for a Black Widow". La produzione porta ancora la firma di Waters, ma i riff, le strutture e le progressioni di accorrdi danno una sensazione più sinistra rispetto agli altri recenti sforzi della band. Anche i testi sono più violenti e contribuiscono all'atmosfera generale, in particolare la ballata d'amore cannibale "Pieces of You", ma nonostante gli sforzi manca ancora il carattere eccentrico e una argomentazione specifica di quei gloriosi giorni di "Alice in Hell". Nessuno strumento coinvolto o atmosfera spettrale può sminuire l'eterea generosità degli Annihilator. L'approccio spregiudicato ed eclettico della band al Thrash Metal sarà sempre il fattore che le persone ameranno o odieranno, anche se in alcune tracce potrebbe risultare piuttosto inconsistente come scelta. "Pieces of You" è accattivante ad esempio, ma la sfumatura vagamente Alternative della title track e quella Punk di "The Way" non sono altrettanto fortunate. Fortunatamente, "One to Kill" e "Altering the Altar" forniscono alcuni momenti Thrash notevoli e "Demon You Know" rende omaggio a "Knight Jumps Queen" in modo decente.
"For the Demented" non è un ritorno glorioso, ma rispetta la promessa di sembrare un album degli Annihilator rispetto allo sbagliatissimo "Suicide Society". Qualsiasi lamentela su questo disco non è una novità, ma ci sono molti dei loro elementi distintivi per soddisfare i fan irriducibili. Ora mi chiedo, cosa sarebbero gli Annihilator se non ci fosse il costante desiderio di riproporre i loro vecchi lavori in sede live soprattutto?
Recensione a cura di: Benito Stavolone
Voto: 64/100
Tracklist:
1. Twisted Lobotomy 04:44
2. One to Kill 04:43
3. For the Demented 05:22
4. Pieces of You 06:10
5. The Demon You Know 04:43
6. Phantom Asylum 06:14
7. Altering the Altar 05:05
8. The Way 03:18
9. Dark 02:09
10. Not All There 05:42
DURATA TOTALE: 48:10
Nessun commento