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GWAR "The Blood Of Gods" (Recensione)

Full-length, Metal Blade Records
(2017)

Non avrei mai pensato che i Gwar sarebbero mai potuti andare avanti senza Oderus Urungus, fondatore, nume ispiratore, frontman, compositore (benché non unico) e carismatico portavoce e portabandiera dei folli Gwar, che camminava per le strade della Terra sotto l'alias di Dave Brockie. Ed invece, dopo decenni passati a farci credere che fossero immortali o quasi, ecco che dapprima ci lascia Flattus Maximus (prontamente sostituito dal parente Pustulus Maximus) e poi anche lui. 

Dopo un breve periodo di interregno (in cui il microfono è stato diviso con la conturbante Vulvatron), si decide di rimanere in famiglia e chiamare in servizio un membro dello stesso clan di Urungus (o compaesano, o qualcosa del genere), nella persona di Blothar, la cui ugola, ruvida e rasposa, vi sarà senza dubbio familiare: si tratta infatti di Mike Bishop, che ha già suonato il basso per la band aliena sotto l'alias di Beefcake The Mighty e che era solito cantare nei pezzi più tirati e veloci. Il compito non è certo facile, perché adesso deve sobbarcarsi tutto il peso di un genere quantomai composito e multiforme, che spazia dall'heavy americano tour court (“Viking death machine”, “Swarm”) allo sleazy rock (“I'll be your monster”), dal thrashcore (“Auroch”, “Crushed by the cross”) all'epic (“War on GWAR”), dalle rock ballad (“Phantom limb”), ad una escursione nel crossover con tanto di fiati (“El presidente”). 

La voce goffa ma istrionica di Oderus era il collante di tutto questo multiforme pastazzo siderale, ed anche se Blothar fa un lavoro egregio ed anche se, come di consueto, un po' tutta la band dà una mano nel corso dei brani, l'operazione sostituzione non è riuscita al 100%. Bisogna però guardare al bicchiere mezzo pieno, perché considerate le premesse poteva decisamente andare peggio. Soprattutto, la qualità compositiva del nuovo “The blood of gods”, pur non paragonabile ai loro grandi classici, è davvero elevata. 
I Gwar sono dei veri camaleonti, ed anche se i momenti di maggiore estroversione sembrano essere passati per sempre, il nuovo lavoro recupera una varietà che negli ultimi anni era stata un po' dimenticata in favore di un approccio un tantino più monolitico (ma comunque mai deludente). Insomma, la vita va avanti, anche per dei maniaci seriali di un'altra galassia... 

Recensione a cura di: Fulvio Ermete
Voto: 78/100

Tracklist:
1. War on GWAR 07:21
2. Viking Death Machine 04:16 
3. El Presidente 04:22 
4. I'll Be Your Monster 03:10 
5. Auroch 04:06 
6. Swarm 04:33 
7. The Sordid Soliloquy of Sawborg Destructo 04:08
8. Death to Dickie Duncan 03:40 
9. Crushed by the Cross 03:57 
10. Fuck This Place 05:08 
11. Phantom Limb 06:10
12. If You Want Blood (You Got It) (AC/DC cover) 05:06 

DURATA TOTALE: 55:57

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