CRYPTIC BROOD "Brain Eater" (Recensione)
Full-length, Xtreem Music
(2017)
I Cryptic Brood vengono da Wolfsburg e definirli soltanto dediti al più primordiale Death metal possibile forse è riduttivo. Siamo di fronte ad una formazione che ha fatto della riproposta filologica di quel suono sinistro e cavernoso della fine degli anni ’80 una ragione di vita. La band è attiva dal 2013 ed ha all’attivo sia demo che split sino ad un ep che hanno goduto di una buona circolazione a livello underground in Germania e non solo.
I Cryptic Brood vengono da Wolfsburg e definirli soltanto dediti al più primordiale Death metal possibile forse è riduttivo. Siamo di fronte ad una formazione che ha fatto della riproposta filologica di quel suono sinistro e cavernoso della fine degli anni ’80 una ragione di vita. La band è attiva dal 2013 ed ha all’attivo sia demo che split sino ad un ep che hanno goduto di una buona circolazione a livello underground in Germania e non solo.
“Brain Eater” è la prima prova dei Cryptic Brood sulla lunga durata nonché approdo alla label spagnola “Xtreem Music”, specialisti in fatto di marciume e sonorità rozze.
“Brain Eater” si rivela esattamente per quelle che sono le aspettative, alimentate dalla stessa iconografia della band, fedelissima all’estetica truce e grandguignolesca dei mostri sacri che ai tempi gettarono le basi del genere. Siamo di fronte ad un Death metal minimale a forti tinte doom, più vicino a gruppi come Asphix piuttosto che alla scuola degli Autopsy. Di quest’ultima manca il dinamismo delle chitarre, che non disdegnano arditi assoli nei momenti più rapidi e brutali delle canzoni. I pezzi dei Cryptic Brood non sono completamente privi di accelerazioni, ma tali momenti sono inseriti in prevedibile (e schematica) alternanza con le parti cadenzate. Queste ultime sono a loro volta ipnotici e basilari giri di basso accompagnati da growling cavernoso e drumming scarno e marziale. La chitarra dal canto suo si produce in appropriati e altrettanto minimali riff dal riverbero generoso.
Lavori come “Brain Eater” fanno parte dell’ala più ortodossa di quelle produzioni revival death metal che a questo punto vivono di un linguaggio completamente autoreferenziale, indipendente forse dalla scena stessa di riferimento (statunitense e svedese delle origini su tutte). Gli estimatori delle sonorità in questione non sono alla ricerca di arditezze stilistiche o sperimentazioni, vogliono assaporare il fetore di cunicoli maleodoranti invasi dai ratti che si nutrono del sangue dei massacri commessi in quelle profondità .
Nel caso dei Cryptic Brood però la scontatezza delle soluzioni, il minimalismo del songwriting e la schematicità dei pezzi, smettono di essere caratteristiche di un canone e cominciano a sembrare limiti e difetti. Ci sono fior di formazioni revival capaci di esprimere marciume e rozzezza senza stimolare lo sbadiglio che facilmente stimola l’ascolto del seppur breve “Brain Eater”.
Recensione a cura di Nicola “El Mugroso” Spagnuolo
Recensione a cura di Nicola “El Mugroso” Spagnuolo
Voto: 48/100
Tracklist:
Tracklist:
1. A Box Full of Bones 03:22
2. Slurping Reeking Slime 03:56
3. Urban Coffin 05:23
4. Corroded Remains 04:05
5. Maggot-Infested Flesh 02:19
6. Ridden with Dementia 04:20
7. Gorging Severed Pieces 04:17
8. Brain Eater 03:22
9. Until It Starts to Rot 04:02
2. Slurping Reeking Slime 03:56
3. Urban Coffin 05:23
4. Corroded Remains 04:05
5. Maggot-Infested Flesh 02:19
6. Ridden with Dementia 04:20
7. Gorging Severed Pieces 04:17
8. Brain Eater 03:22
9. Until It Starts to Rot 04:02
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