DON'T TRY THIS AT HOME "#01" (Recensione)
EP, Independent
(2016)
Pongo sotto al mio giudizio oggi l’ep "#0" dei Don’t Try this At Home, band Harcore/Metal di Udine. Il disco si apre con la canzone “Mushroom” che inizia con le famose “spoken words” che pronunciano il nome della band, così da ricordarci che disco stiamo ascoltando. Il brano dopo 30 secondi inizia. E’ chiaro da subito quale stile questa band voglia imitare e proporre, infatti le band di riferimento mi sembrano di chiaro stampo metalcore americano.
La produzione è già da subito abbastanza chiara e di buon livello, il che mi aiuta ad ascoltare un disco di un genere che apprezzo poco. Sono abbastanza ripetitivi e poco originali i brake down che la band propone, la cassa della batteria nelle ritmiche più veloci tende a sparire ed il pezzo termina in maniera brusca.
Sono passati solo tre minuti e a me sembrava molto di più. La seconda traccia “Paranoid Allenation” inizia in maniera "thrashona" e la ritmica con il tupa-tupa porta verso un ritornello piacevolmente hardcore, che fa venire voglia di prendere a pugni l’armadio! La canzone mi carica a manetta (ho 38 di febbre mentre ascolto questo disco). Finalmente un assolo di chitarra, sempre più raro in questo genere; niente di ecclatante, ma posizionato ed eseguito in maniera corretta. L’outro della canzone gioca su questa ritmica abbastanza sospesa con molta grinta.
Parte il terzo brano, non mi comunica molto, le idee mi sembrano tante ed attaccate insieme senza un vero e proprio filo conduttore, specialmente per quanto riguarda la scrittura delle parti di batteria; peccato, in un genere come questo il 90% lo dovrebbe fare il batterista. Il pezzo termina senza prendere a pieno la mia concentrazione. “Jeff Buckley” mi piace, 120 secondi di pezzo tirato ed incazzato. Il finale è abbastanza brusco, ma è comprensibile visto lo stile di canzone. Arriviamo all’ultima traccia, non mi trasmette niente di nuovo, non mi apre ad altre sfumature della band le ritmiche; le melodie e le armonie sono le stesse nella strofa, mentre nel ritornello un lead di chitarra apre la canzone e gli dona quel “qualcosa in più” che ho apprezzato. Peccato che questa sensazione io la abbia provata in 1 brano su 5; per quello che piace a me è un po' poco. Il solo è molto melodico e particolare; mi piace tanto e sembra quasi voler lasciare l’amarezza della fine del disco.
L’ep termina, mi rimane in testa questa melodia di chitarra mentre mi accingo a scrivere le considerazioni finali. Non amando particolarmente il genere non posso fare paragoni con altri gruppi, posso semplicemente dire che un EP di 15 minuti si ascolta volentieri perché non impegna particolarmente noi stessi.
Non mi è dispiaciuto, ma non mi ha lasciato molto.
Recensione a cura di: "A.C."
Voto: 65/100
1. Mushroom 03:49
2. Paranoid Alienation 03:39
3. The Beast Within 03:09
4. Jeff Buckley 02:00
5. Vicious Circle 03:28
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RispondiEliminaimpara a scrivere analfabeta di merda
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