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TOTTEN KORPS "Supreme Commanders of Darkness" (Recensione)

Full-length, Apocalyptic Productions

(2015)

Uscito nemmeno un anno fa in formato cd digipak per Apocalyptic Productions, questo secondo full-length dei cileni Totten Korps viene ora stampato in formato vinile dalla interessante Blood Harvest Records, e quindi ne approfittiamo, anche se con un po' di ritardo, per portare alla vostra attenzione un lavoro uscito leggermente in sordina ma che ha parecchie frecce al suo arco pronte a trafiggervi il cranio a suon di death/black metal, di quelli di antica concezione, sicuramente molto più death che black, in quanto questa band trova i suoi punti di contatto in formazioni come Immolation, Drawn and Quartered, Behemoth e Morbid Angel.
Chi ama le band che ho appena citato, la loro oscurità e la loro intransigenza sonora, penso non possa tirarsi indietro nel dare una chance a questi Totten Korps, che hanno rilasciato due full-length in quasi venti anni di carriera, più altre uscite minori come demo e compilation, ma che non hanno perso la voglia di far male, come dimostrato ampiamente in questo "Supreme Commanders of Darkness".

Brani brutali, oscuri, soffocanti, dove la batteria picchia incessantemente a suon di blast-beat e rullate fulminee, le chitarre macinano riff a motosega e dove la voce di SadaX si esprime in un growl vecchia scuola, ma dove non viene meno la volontà di non far risultare il cantato come una poltiglia indistinguibile, perchè è un'arte anche saper usare il growl in maniera intelligente, facendo capire qualcosa di quello che si dice anche all'ascoltatore, o almeno fargli intuire qualcosa...
Non ci sono dei brani migliori e altri peggiori, il disco viaggia su un unico binario: quello della ferocia più oscura e brutale, salvo rare aperture più "melodiche", come avviene in un breve stralcio di "The Journey through Styx on the Arms of Hades" o in "Amarduk" dove si possono udire anche assoli di chitarra di discreta fattura e un approccio più groovy, soprattutto nella seconda che ho citato. Anche quando le chitarre non sono lanciate a folle velocità, il riffing diventa stoppato e molto carico di tensione. Buone anche le armonizzazioni di chitarra, che rendono il tutto più avvolgente e sulfureo, e questo aspetto è un po' mutuato dagli ultimi Behemoth, anche se nel caso di questi Totten Korps il tutto è molto più veloce ed estremo. Ascoltare ancora episodi come "The Legacy of Leviathan (Shadows from the Depths)" o "Nailing" per riscontrare nuovamente qualche influsso della band polacca di Nergal, soprattutto per l'uso delle due chitarre, come dicevo poco fa, monolitiche e continuamente alla ricerca di un mix tra potenza, pesantezza ed epicità.

Non c'è molto altro da dire, se amate il death metal e il cosiddetto blackened death metal troverete un buon alleato nel sostenere la vostra fame di violenza in questo album. 
Chiunque voglia qualsiasi tipo di novità o voglia rimanere stupito, stia alla larga da questo album. In questo caso c'è un solo motto che può definire alla perfezione dischi del genere: "Extreme music for extreme people"! Per orecchie intransigenti, insomma.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 70/100

Tracklist:
1. Supreme Commanders of Darkness 04:41 
2. The Black Flame of the Underworld 04:22 
3. El antiguo maestro de las pestilencias 03:27 
4. Hastur’s Voice Echoes in Our Minds 04:39 
5. I Dwell in the Mind of the Gullible 03:53 
6. The Journey through Styx on the Arms of Hades 04:44 
7. Amarduk 04:37 
8. The Legacy of Leviathan (Shadows from the Depths) 04:04 
9. Nailing 04:29 
10. Tortured Souls from the Paths of Perdition 04:26 

DURATA TOTALE: 43:22

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