VIII - Decathexis (Review)
Full-length, Third-I-Rex
(2016)
Gli italianissimi VIII ci danno il benvenuto nel loro mondo
malato con questo ultimo lavoro a nome
“Decathexis”, che segue di un paio d'anni il precedente album “Drakon”
del 2014 , edito in 500 copie e che ha ottenuto ottimi consensi anche al di
fuori dei confini nazionali. Nati con il monicker di Division Hate nel 2011,
dopo un demo hanno scelto di intraprendere la via del Male sotto il nome più
evocativo VIII, e c'è da dire che da un punto di vista di approccio alla
materia più oscura del genere Black Metal, i VIII non scherzano affatto.
“Decathexis” consta di tre tracce, dalla durata media di 17 minuti l'una e si
tratta di un vero e proprio viaggio nei meandri più profondi ed oscuri della
psiche umana, un estenuate viatico verso la malattia dell'uomo e la negazione
di ogni speranza verso una luce alla fine del tunnel della vita.
Per farvi capire lo stile dei Nostri, prendete “Grand Declaration Of War “ e “Ordo e Chao”
dei Mayhem, mixateli e immergete il tutto in una bel trip di acido thrash
dissonante nello stile di Voivod, innaffiato di aperture rarefatte di cold jazz
, con tanto di sax in bella vista ed una spruzzata di noise- ambient, e vi
avvicinerete vagamente alla proposta dei
VIII, infatti la mia è una mera pretesa
di dargli una reale e dettagliata descrizione. Avrete capito che siamo ben
distanti ad una proposta di immediata fruizione o user friendly. Qui siamo in
quella terra di confine in cui il Black Metal sperimentale si unisce ad una
certa avanguardia per ricreare e riplasmare il concetto stesso di
forma-canzone. Per quanto alcune soluzioni suonino intriganti però, i VIII ogni
tanto perdono un po' di vista l'integrità del pezzo, sfilacciando con stacchi e
partiture sì d'atmosfera, ma che ogni tanto tolgono la tensione emotiva del
brano, facendo perdere un po' il senso globale del discorso. La certo non
semplice gestione della lunghezza delle tracce rende il tutto ancor più difficile da seguire, almeno,
partendo dal presupposto che il lavoro risulti ad uso e consumo delle masse.
Dal mio punto di vista ho goduto un sacco nell'ascolto di “Decathexis”, e
maggiormente l'ascolto si faceva intricato, maggiori erano le soddisfazioni nel
trovare certe soluzioni armoniche finalmente non banali, ma anzi ricercate e
sofisticate, cosa che in pochi ho riscontrato. In effetti se c'è un pregio nei
VIII è la cura del dettaglio, la maniacale ricercatezza di certi suoni e
textures, che mi ha fatto molto piacere ascoltare. Per quanto riguarda
l'aspetto del suono e produzione il lavoro risulta bilanciato e i suoni
facilmente decifrabili, anche se spesso sulle alte velocità il drum-set tende a
confondersi un po', rendendo difficile la comprensione di ogni singolo
strumento, purtroppo. Le chitarre hanno un suono molto compatto, ma mai in
evidenza rispetto ai layers di tastiera e i soundscapes creati per dare enfasi
alle tracce, mentre la voce è l'aspetto che maggiormente dà risalto al tutto,
maligna, perversa e anche nelle parti recitate è fortemente evocativa.
In sostanza una produzione discreta, di certo non ultra
compressa o iper moderna, ma che rende giustizia al genere proposto che si
presuppone comunque fedele a determinati stilemi di ruvidezza e aggressività .
In definitiva un lavoro non certo semplice questo “Decathexis”, un bel pugno
nello stomaco a chi pensa che il Black Metal non possa essere anche
intelligente e complesso, e che piacerÃ
a chi non si accontenta dell'ovvio o della next big thing ultra pompata ma mono-riff
e tutto face painting. Qui il male è concreto e solido e se vi va un bel
biglietto di sola andata per il manicomio criminale più vicino, “Decathexis” è
esattamente ciò che cercate.
Ben fatto e consigliato.
Recensione a cura di D666
Voto: 75/100
Tracklist:
1. Symptom 15:25
2. Diagnosis 18:06
3. Prognosis 16:28
DURATA TOTALE: 49:59
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