SILENT CARRION - Suprematism EP III (Sol) (Review)
EP, Independent
(2016)
(2016)
“T’amo,
pio bove…”, declamava Carducci; nella maniera più scontata possibile, sono
questi i versi che mi sono venuti alla mente alla vista dell’artwork pieno
zeppo di tori e mucche neanche fosse “Atom Heart Mother” di “Suprematism EP III (Sol)” di questi Silent
Carrion. Bene, intenti “vaccari” a parte, scopro che questo non è altro che il
terzo capitolo di una trilogia – che, neanche a dirlo, utilizza il blu
come colore per il primo Iupiter, il rosso per il successivo Mars e ora il
giallo per questo Sol, corredato per l’occasione dello scenario bucolico appena
descritto.
Sulle prime ho pensato ad una band puramente ambient, per poi
ricredermi e osservare come sia il contrasto il leitmotiv che guida le scelte
stilistiche del mastermind del progetto (solita, appunto): se l’intro “Genocide”
fa subito pensare ad uno scenario naturale, il resto dell’EP è quanto di più divergente
da questa interpretazione, muovendosi su fredde coordinate drone appena
mitigate da una vena industrial metal che ne facilita la fruizione. Ecco che
non si può fare a meno di pensare ai primi Rammstein con “Death Is Our Only God”,
per via del cantato declamato in stile Lindemann, per quanto la ritmica
oltremodo ostinata ci riporti immediatamente su coordinate più underground (Die
Krupps e Alien Sex Fiend non vi dicono nulla?). Si scende negli antri della
morbosità con i feedback della successiva “The Harvest”, pregna di quel furore
gothic/wave tipicamente britannico, per poi raggiungere gli scenari desolati di
“Suprematism (Balance)”, una traccia che vi riporterà alla memoria “Eneide Di
Krypton” dei Litfiba, ma anche l’assalto ultraviolento degli Aphex Twin, senza
dimenticare la passione per le melodie sbilenche mostrata dai Silent Carrion
sin dall’intro: lì compariva una chitarra dissonante e frippiana, qui tocca ad
un interessante pianoforte sbilenco chiudere le danze, poco prima del tributo a
John Cage denominato “4’33” Noise”, il cui contenuto e la cui durata sono già
evidenti dal titolo.
Personalmente ho trovato “Suprematism EP III (Sol)” un disco interessante, con spunti e rimandi che
andrebbero forse cercati nei capitoli precedenti della discografia del progetto
per avere una visione più completa. Se vogliamo, una caratteristica distintiva
è che il sound è radicatissimo negli anni ‘90 (registrazione amatoriale
compresa), un elemento che può essere un neo per alcuni ma un punto a favore
per altri… sta a voi decidere da che parte state, su questo versante.
Recensione
a cura di: schwarzfranz
VOTO: 70/100
Tracklist:
1. Genocide 3:34
2. Death Is Our Only God 5:60
3. The Harvest 5:47
4. Suprematism (Balance) 8:52
5. 4'33'' Noise (Hats Off to John Cage) 4:33
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