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ACHERONTE - Ancient Furies (Review)

Full-length, Satanath Records
(2016)

Approdano al primo full-length i marchigiani Acheronte (San Benedetto del Tronto), dopo un rodaggio durato sei anni a suon di ep, demo, split ecc. La band si mostra subito capace e piuttosto convincente sin dall'iniziale "Addicted to War (Assurnasirpal II)", ma dimostrando anche una capacità spiccata nell'interpretare il black in maniera personale (almeno in questa traccia), con sinistri arpeggi che rendono questa canzone da un lato violenta e in classico stile black, ma dall'altro anche capace di aprire qualche spiraglio di evoluzione che potrebbe manifestarsi meglio in futuro. "Destroyer for the Glory (Alexander the Great)" ha la potenza e la velocità dei migliori Marduk: chitarre a motosega, drumming incessante e tanta, tanta violenza.
Il meglio arriva con la bella "Ancient Persecutor of Christianity (Diocletian)", pezzo che riesce a coniugare brutalità e malinconia in modo eccellente, e che finalmente riesce a farci capire di cosa potrebbe essere capace questa band. Precisiamo che i due pezzi d'apertura non erano niente male, ma con questa traccia si ha il vero salto di qualità, grazie ad uno songwriting ispirato e coinvolgente. Da segnalare la spaventosa prova dietro le pelli di Lars, un vero carro armato che distrugge tutto quello che gli si para davanti. "Flagellum Dei (Atilla)", inizia con colpi di rullante militareschi a cui si aggiunge prima il basso di A. T. La Morte, e poi le chitarre stoppate. Dopo una rullata di batteria parte il pezzo ed è di nuovo un diluvio di blast beat, chitarre indemoniate e voce sprezzante. 

Arrivati quindi praticamente a metà tracklist possiamo cominciare ad inquadrare meglio questo "Ancient Furies". Cominciamo dal dire che questa formazione sa suonare e sa come si fa del buon black metal, ma forse dimostra qualche limite nella composizione e nella fantasia. Non mancano di sicuro gli spunti interessanti, i quali sono stati infatti espressi nei brani esaminati finora, e non tutto è banale e scontato, ma rimane una sensazione di deja-vu di fondo che molte volte frena le potenzialità dei brani. Dico questo anche perchè, proseguendo con il disco ci troviamo davanti all'ennesimo muro sonoro chiamato "The Lame One (Timur Barlas)", che non aggiunge davvero nulla a quanto detto finora, se non un rimarcare la dose di violenza bruta del disco. Ma il tutto comincia un po' a stancare a mio avviso. Se l'intento della band era quello di realizzare un disco senza fronzoli e di black metal "tirato", allora direi che ci sono riusciti in pieno. Se invece dal black qualcuno pretende emozionalità e atmosfera, allora direi che può stare tranquillamente alla larga da questo disco perchè quello che gli Acheronte possono offrire è solo tanta velocità e intransigenza. E per rimarcare questo concetto, basta ascoltare le finali "The Lord Impaler (Vlad III)" e "Bloods for the Gods (Ahuitzotl)", che si assestano sulle medesime coordinate dei brani precedenti, e quindi non aggiungendo nulla di nuovo. 

Ed eccoci alle conclusioni. In generale non posso di certo dire che questo "Ancient Furies" sia un brutto disco, anzi. La band marchigiana dimostra un attaccamento al black metal incrollabile, e l'esecuzione è da manuale del genere, o almeno se ne prendiamo in esame la frangia più veloce e furente (Marduk, Tsjuder, Dark Funeral), ma a mio avviso manca quel tocco magico che avrebbe potuto ergere a livelli ben più alti anche composizioni senza compromessi come queste. 
Va bene la brutalità, la velocità e l'esecuzione impeccabile, ma andare avanti per quasi quaranta minuti così è rischioso, perchè si può facilmente scadere nell'effetto noia. 

Recensione a cura di: Sergio "Bickle" Vinci
VOTO: 65/100

Tracklist:
1. Addicted to War (Assurnasirpal II) 04:35 
2. Destroyer for the Glory (Alexander the Great) 05:10 
3. Ancient Persecutor of Christianity (Diocletian) 05:06 
4. Flagellum Dei (Atilla) 05:37 
5. The Lame One (Timur Barlas) 04:07 
6. The Lord Impaler (Vlad III) 05:26 
7. Bloods for the Gods (Ahuitzotl) 07:02 

DURATA TOTALE: 37:03

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