Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

VOIVOD - Post Society (Review)

EP - Century Media
(2016)

Per oltre tre decenni le leggende canadesi Voivod son stati uno di quei rari gruppi in costante evoluzione, non catologabili e votati alle sperimentazione. Un gruppo cult caratterizzato da una inconfondibile e folle  identita' e da una alchimia musicale singolare che univa velocità, rabbia e nichilismo, grazie anche alla continua ricerca di un suono che da sgraziato e cacofonico Thrash Metal degli esordi (War And Pain/ Rrröööaaarrr ) si è negli anni rivelato una stupenda ibridazione tra metal estremo e prog, in combinazione con testi dal fascino ipnotico per la fantascienza, fantasy, fumetti, orrore, e cyberpunk, con una forte vena psichedelica  e il mai celato amore per i Pink Floyd. Oggi tornano sul mercato con questo EP di cinque pezzi, apripista per il nuovo album atteso entro fine anno.


Allontanandosi dall' approccio musicale più snello dell'epoca Newsted, i Voivod sono tornati ad abbracciare pienamente  cambi di tempo contorti e dinamiche a cavallo tra anni 80/90, ed è sorprendente l'elevata qualita di ogni brano dal momento anche che la band ha attraversato l'ennesimo e importante cambio di line-up. Il bassista originale  Jean-Yves '' Blacky '' Thériault ha lasciato per la seconda volta ed è stato sostituito da Dominique '' Rocky '' Laroche che ha già suonato con il musicista blues Steve Hill. Un ottimo esempio è proprio la title track,  sei minuti di scrittura tecnica, cambi di tempo, lavoro di chitarra atonale maestoso e un bell'assolo ad opera di  Daniel "Chewy" Mongrain, (gia' attivo con i Martyr e Gorguts), entrato in pianta stabile nel gruppo dal 2008 a seguito della tragica scomparsa del membro fondatore Denis "Piggy" D'Amour. 

La cupa "Forever Mountain", precedentemente  pubblicata nel 2015 nello split 7 "con i Napalm Death, è un pezzo più semplice ed immediato in cui i classici riff marchiati Voivod si susseguono in una traccia dal sapore classico che rimanda al passato. Questa tendenza continua sulla successiva traccia "Fall", che cresce di intensità per quasi sette affascinanti minuti grazie in gran parte al cantante Denis "Snake"  Bélanger, che alterna momenti melodici ed introspettivi accanto alla sua tipica timbrica nasale e rabbiosa. Chiudono questo lavoro "We Are Connected" che faceva parte di un alltro split 7"con gli At The Gates, un viaggio nello spazio più profondo che riassume il suono unico ed alienante della band e la splendida cover di un classico degli Hawkwind “Silver Machine” qui magistralmente reinterpretrata.

Post Society non è soltanto un "divertissement" in attesa del nuovo album, ma va apprezzato più per quello che veramente è - un complemento essenziale per una delle discografie più avventurose della storia della musica. Invincibili

Recensione a cura di: Aldo Festa
Voto: 90/100

TRACKLIST:
01. Post Society  06:17
o2. Forever Mountain 05:12
03. Fall 06:42
04. We Are Connected  07:26
05. Silver Machine (Hawkwind cover)  04.48


Nessun commento