GAME OVER - Crimes Against Reality (Review)
Full Lenght- Scarlet Records
(2016)
Finalmente arrivano al terzo disco i ferraresi Game Over, giovane band per un ottimo thrash old school, diquello che piace a me! Thrash old school con puntate nell'heavy che non stonano affatto, anzi. Si il vecchio thrash con base in “Master Of Puppets”, con una spolverata di Megadeth, Suicidal Tendencies e Havok, ma tutto tirato fuori album dopo album con una personalità crescente. Thrash che ho sempre amato alla follia, forse perchè fa parte della mia crescita musicale., con l' aggiunta di arrangiamenti davvero inediti e utilizzo di strumenti come il Moog e l'Hammond, che alzano ancora di più la potenza non togliendo freschezza al lavoro, il tutto senza un minimo calo di tensione.
Con questo lavoro i Game Over dovrebbero finalmente sfondare i confini per farsi conoscere anche in Europa, e perchè no, nel mondo visto che il tour toccherà anche Stati Uniti e Giappone. I testi parlano come sempre di horror di serie b spaziando però nella società attuale, nella fantascienza, nella mitologia e visioni di un futuro non proprio roseo. Dieci pezzi però originali nella loro proposta, non è un copia ed incolla il loro suono. I Four Horseman sono la base di partenza del loro suono, ed ottima è anche la copertina disegnata da Mario E. Lopez.
Il disco parte con un intro per poi piazzare subito una doppietta che sembra saltare fuori dalla bay aera e non da Ferrara, cioè “33 Park Street” (dove regna la potenza e la velocità ) e “Neon Maniacs”(anche primo singolo estratto dall'album), due botte non male anzi, tanto basta per far capire come si evolverà il resto del lavoro., ossia aggressivo, tosto e concreto! Difatti qua e là si sente quel tocco di melodia che non da fastidio, tutt'altro. La saga poi continua col botto: un assalto in classico stile thrash anni 80 con “Astral matter”, piena di cambi di tempi in pieno stile thrash nel pieno della scuola della bay area.
Cambia il suono con...uhm...si può dire ballad nel thrash? “With all that is left”, dal sapore dark, con i suoi quasi 6 minuti molto belli, resta una vecchia ballata thrash che mancava da molto tempo.
Altro folle e riuscito tentativo resta “Fugue in D minor”; anarchia thrash e musica classica.
Si torna nella bay area (Testament?) con “Just a little victory” per poi estremizzare il tutto con Gates of Ishtar”. La loro tecnica emerge completamente (se mai c'erano dubbi) con il pezzo più lungo, “Crimes against reality”con un parte strumentale da brivido, una folle corsa thrash a cui non si può resistere. Con “fix your brain”, poi, è come essere travolti da un fiume in piena...
Reno, il cantante, ha ormai raggiunto un proprio stile e marchio caratteristico, Sanso e Ziro sono i pazzi chitarristi che, con una gran tecnica, dimostrano totale padronanza dei loro strumenti. Vender è la furia tellurica dietro alle pelli. Che dire io ne sono rimasto piacevolmente colpito.
Recensione a cura di: Ivano "Bata" Invernizzi
Voto 80/100
TRACKLIST:
01. What Lies Within... 01:23
02. 33 Park Street 04:03
03. Neon Maniacs 03:37
04. With All That Is Left 05:49
05. Astral Matter 06:26
06. Fugue in D minor (allegro ma non troppo) 00:45
07. Just a Little Victory 03:05
08. Gates of Ishtar 04:35
09. Crimes Against Reality 07:28
10. Fix Your Brain 03:51
TOTALE: 41:02
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