ULUUN - Danke Dreiser!!!
Full-length, Asgard Hass / Symbol of Domination Productions
(2015)
Il debutto degli Uluun parte con i migliori auspici. Il quintetto francese mette a segno un lavoro di pastoso e viscoso Black Metal a tinte depressive, già facilmente appetibile per il mercato globale. Realizzato tra il luglio 2013 e il maggio del 2014, nonostante la gestazione lunga e laboriosa, “Danke Dreiser !!!” resta un lavoro compatto e profondamente intriso di malinconia.
Il tratto caratteristico del combo francese è quello di permeare la loro proposta con un sottile ma ben chiaro mal di vivere, un costante rimando all'inevitabile peso dell'esistenza, che trasuda spesso con lunghi fraseggi ed armonie elettrificate che ben si sposano con l'umore negativo dell'album. I brani sono come nella miglior scuola del depressive black metal lunghi e reiterati, ma nonostante questo la tensione difficilmente cala, vuoi anche che i nostri mantengono alto il tiro con mid-tempo rocciosi e tessuti groove che difficilmente sfociano nel melenso, tipica trappola del cliché.
Giusto per avere dei punti di riferimento, a tratti mi hanno ricordato i Legenda (storica band di Kikko Luttinen), molto la scuola black metal finlandese, e per finire, si sente netta l'influenza degli ultimi Satyricon, in particolare nell'impostazione metrica del riff-rama. Per completare il quadro ci metterei anche un pò di flavour sludge, quello malato ed oscuro di ultima generazione, per intenderci. Quindi avrete capito che si tratta di sonorità molto aperte, cadenzate e fatte più per creare tensione ed atmosfera che per annichilire l'ascoltatore. Da un punto di vista specificatamente tecnico l'album è discretamente registrato e anche la batteria ha una buona dinamica, nonostante i tempi non siano quasi mai velocissimi. Il wall of sound delle chitarre è appunto pastoso e grasso, il timbro è medioso e squillante e deve molto all'impostazione di Satyr nella scelta dei suoni. Il basso ha un suono slabbrato e tende a rendere l'amalgama del lavoro ancora più greve, dando corpo e colore al sound collettivo. La voce è buona, un rantolo graffiante e cattivo che si sposa molto bene con il resto della band.
Fin qui i pregi. Ora invece passiamo ai relativi punti deboli: primo fra tutti l'utilizzo della lingua madre, che non rende semplice la fruibilità delle liriche, ma essendo una scelta precisa e voluta degli Uluun, va rispettata nella sua integrità . Altro difetto è la durata spesso eccessiva delle tracce, che alla lunga fa perdere un po' il filo dell'album, considerato il fatto che siamo quasi sull'ora abbondante di lavoro. Da aggiungere, purtroppo, una certa mancanza di originalità che latita in alcuni frangenti, ed il “già sentito” fa spesso capolino. Da segnalare comunque “Sépulture” che nonostante sia la traccia più lunga dell'abum, resta la più ferale e rabbiosa, un autentico blocco di Black Metal - Sludge vecchia scuola, ringhiante e sostenuto, degno dei migliori act del genere. Tirando le somme questi cinque francesi (Loki & Jean Bachir alle chitarre, Albino, al basso, Mogal alla batteria e Alrinack alla voce) ci hanno piacevolmente sorpreso con un album che comincia in sordina, ma che poi al suo interno ci regala delle soluzioni interessanti, magari non originalissime, ma che ci rende curiosi e ci spinge fino in fondo del pozzo di “Danke Dreiser!!!”.
Dove ci porterà così tanto malessere? Io un paio di idee le avrei... .
Recensione a cura di: D666
Voto: 65/100
Tracklist:
1. Chère Illusion 09:42
2. L'étincelle 07:50
3. Désillusion 12:13
4. Danke Dreiser 06:54
5. Sépulture 19:30
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