WHISKEY RITUAL - Blow with the Devil
(2015)
Che i Whiskey Ritual siano una delle realtà più interessanti del black metal nostrano è fuor di dubbio. La fama dei Nostri pare allargarsi, grazie alla loro proposta tutto sommato fresca e a dei live irruenti e selvaggi, che fanno fede anche alla loro attitudine. Il loro ibrido tra black e punk non è sicuramente una novità assoluta, ma al terzo disco in studio questa band di Parma si riconferma come realtà di tutto rispetto, non tradendo le aspettative nei loro confronti.
"Blow with the Devil" è un disco in linea coi precedenti, poco più poco meno, gli ingredienti sono più o meno i soliti, l'attitudine idem.
Produzione assolutamente basilare ma non scadente, chitarre marce, vocals alcoliche e drumming selvaggio; queste le credenziali del nuovo album. Interessante quando la band si tuffa in qualcosa che col black ha poco o nulla a che fare, come la rockettara "Speed & Chicks", carica di groove, ma la band si conferma come garanzia quando fonde il black al rock come in "Too Drunk For Love", "Henry Rollins" o nella anthemica "A.B.I.T.C.H.", pezzo sfrontatissimo con bei ritornelli che rimangono ben impressi e sana attitudine punk-HC.
Produzione assolutamente basilare ma non scadente, chitarre marce, vocals alcoliche e drumming selvaggio; queste le credenziali del nuovo album. Interessante quando la band si tuffa in qualcosa che col black ha poco o nulla a che fare, come la rockettara "Speed & Chicks", carica di groove, ma la band si conferma come garanzia quando fonde il black al rock come in "Too Drunk For Love", "Henry Rollins" o nella anthemica "A.B.I.T.C.H.", pezzo sfrontatissimo con bei ritornelli che rimangono ben impressi e sana attitudine punk-HC.
Direi che facendo due conti, le band che al momento stanno dicendo qualcosa di davvero interessante in Italia in ambito estremo sono quelle che propongono questo ibrido tra black e punk/HC, e potrei citare anche Surge Assault e ultimi Frangar. La sensazione è che questo evolversi delle cose in ambito black abbia trovato una fase interlocutoria tra l'inizio del fenomeno black n' roll (Satyricon, Darkthrone), non proprio convincente, ma che poi sia proseguita acquistando sempre più identità e qualità, e i Whiskey Ritual non fanno eccezione. Tutto ciò adesso dà una boccata d'ossigeno in un genere che stava implodendo in se stesso, ovviamente parlando in generale. Ora come ora il black n' roll è un genere vero e proprio e gode di luce propria e anche di ottima salute direi.
Potrei dire che questo nuovo album dei Whiskey Ritual rimane un po' annebbiato dalla qualità di un nuovo astro nascente che ho recensito proprio in questi giorni, ovvero i Surge Assault, anche loro italiani e probabilmente con una marcia in più rispetto alla concorrenza attuale. Concorrenza tra l'altro, agguerrita e che vede l'Italia in prima linea in fatto di qualità, e questo è un orgoglio, ma questi sono paragoni che lasciano il tempo che trovano in quanto i gusti sono soggettivi e quello che ho appena detto è un puro parere personale. Rimane il fatto che i Whiskey Ritual hanno nuovamente sfornato un buon disco, ma personalmente mi aspettavo qualcosa in più. In ogni caso non vi preoccupate, anche stavolta i fans non rimarranno delusi!
Recensione di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 70/100
Tracklist:
1. Blow with the Devil 03:24
2. My Funeral 03:57
3. Too Drunk for Love 04:37
4. Satanic Kommando 03:58
5. Speed & Chicks 04:30
6. A.B.I.T.C.H. 03:13
7. Mephistopolis 04:47
8. Nekro Street Gang 03:45
9. Henry Rollins 03:35
10. Tank of Intolerance 05:16
DURATA TOTALE: 41:02
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