HORNA - Hengen Tule
Full-length, World Terror Committee
(2015)
Quest'ultimo "Hengen tulet", in uscita tra poche settimane, si pone come disco riuscito, ma forse non raggiunge l'ottima qualità di un disco tra i loro migliori, almeno a mio parere, ovvero "Envaatnags Eflos Solf Esgantaavne" del 2005, non replicato successivamente in fatto di qualità.
Tracklist:
1. Amadriada 05:20
(2015)
Qui si parla della storia del black metal finlandese, di una band che esiste da più di venti anni e che vanta una discografia enciclopedica. Certo, tra dischi, ep, split, compilation, singoli e demo cosparsi in gran quantità negli anni non è sempre facile mantenere una buona qualità in tutte le uscite, e infatti qualche episodio minore lo possiamo scorgere nella carriera dei Nostri, ma bisogna comunque riconoscere a loro il merito di essersi costruiti uno stile proprio che è quasi diventato marchio di fabbrica per molte black metal band finniche, e comunque l'impegno e la dedizione verso il metallo nero più puro e intransigente.
Quest'ultimo "Hengen tulet", in uscita tra poche settimane, si pone come disco riuscito, ma forse non raggiunge l'ottima qualità di un disco tra i loro migliori, almeno a mio parere, ovvero "Envaatnags Eflos Solf Esgantaavne" del 2005, non replicato successivamente in fatto di qualità.
In ogni caso è interessante vedere come questa band riesca ancora a mettersi in discussione, presentando un disco violentissimo, intriso d'odio primordiale e di malvagità luciferina, il tutto espresso con una ferocia animalesca che ricorda molto il black metal dei primordi, quello della prima ondata, quando band come Bathory, Venom, Sodom ecc. cominciavano e definire i canoni del metallo nero. Questo disco mantiene quelle intenzioni antiche, ma ci aggiunge una tonnellata di blast beat in più, oltre al classico stile Horna ormai consolidato. La voce Spellgoth è un rantolo di morte e distruzione: è sgraziata, catarrosa e folle tanto da incutere un senso di disagio nell'ascoltatore. I riff sono meno melodici del solito, più immediati e primitivi e il drumming, come accennavo è incessante e devastante. Tutti i pezzi hanno una forte carica, una sorta di urgenza nell'espellere negatività e brutalità, nessuno lascia trasparire la voglia di mollare per un attimo la presa, non ci sono tastiere o parti atmosferiche...Qui c'è solo odio!
Calcolando che il black metal sta diventando un po' la culla di tanti hipster e intellettualoidi assortiti, direi che questo album casca a pennello per scalzare un po' di immondizia, ma soprattutto per far sfollare gente e musica che con questo genere non ha nulla a che fare. Dove non arriva l'originalità, in opere come queste, arriva la barbarie più assoluta, senza tanti complimenti.
A voi la scelta quindi, ma se volete black metal nudo e crudo date una possibilità a questo "Hengen tule".
Più che consigliato!
Recensione di: Kosmos Reversum
Voto: 73/100
1. Amadriada 05:20
2. Ajan päättyessä 03:05
3. Nekromantia 04:18
4. Tämä maailma odottaa 04:46
5. Saatanalle 06:09
6. Puhdas 06:26
7. Ikuisuuden kynnyksellä 05:24
8. Sodan roihu 03:51
9. Hurmos 04:33
10. Profeettasi 04:14
DURATA TOTALE: 48:06
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