DESTRUKTOR - Opprobrium
Full-length, Hells Headbangers Records
(2015)
Brutale, intenso, old-school. Queste tre parole possono riassumere il contenuto del nuovo album degli australiani Destruktor. La band in questione è attiva da quasi vent'anni, ma questo è solo il secondo vero e proprio full-length, mentre il resto della discografia è formata da ep, split e demo, anche se c'è da dire che questa formazione non è molto prolifica in generale. Per quanto mi riguarda, li conobbi con l'ep "Nuclear Storm", il quale mi aveva davvero impressionato in positivo.
I Destruktor sono la classica band che suona un ibrido tra death e black metal (e accenni thrash) con forte attitudine rivolta al passato. Potremmo citare altre band che suonano qualcosa di simile a loro, gente come Bestial Mockery, Sadistik Execution e Order From Chaos, ma giusto per dare qualche indizio a chi non li conosce.
I Destruktor sono la classica band che suona un ibrido tra death e black metal (e accenni thrash) con forte attitudine rivolta al passato. Potremmo citare altre band che suonano qualcosa di simile a loro, gente come Bestial Mockery, Sadistik Execution e Order From Chaos, ma giusto per dare qualche indizio a chi non li conosce.
Questo nuovo "Opprobrium" segue l'ottimo "Nailed" del 2009, e ne ripercorre gli stessi sentieri, sebbene forse con meno convinzione, ma comunque con grande qualità. Tra i brani migliori potrei citare l'opener "Priestality" e la inarrestabile "Blood Poison", vere staffilate di violenza sonora dove i riff taglienti di Glenn Destruktor prendono il volo grazie ad una prestazione dietro le pelli letteralmente paurosa ad opera di Jahred, che si diverte a martoriare la sua batteria con precisione, potenza e velocità. Ottimi appaiono anche i suoni in generale, molto retrò ma molto intelligibili. Tutti gli strumenti infatti si sentono bene, ma come spesso accade, il basso rimane in disparte ed è un peccato, perchè poteva donare ancora più profondità al sound. C'è qualche episodio non troppo esaltante, come ad esempio "Eradication", ma anche quando la band sembra meno ispirata riesce a mentenere un livello più che accettabile.
Chiude l'opera "Forever the Blood Shall Flow", con un incipit che ricorda gli Slayer più lenti e oscuri, quindi con chitarre pulite che si poggiano su altre elettriche di accompagnamento e un drumming che successivamente sale di intensità fino a sfociare in un assalto che deve molto al thrash metal di band come Sodom, ma anche e soprattutto al black/death metal, specie per la batteria incessante in blast beat. In ogni caso il pezzo non è male, ma tradisce un po' le aspettative iniziali, diventando successivamente un po' ripetitivo, salvo riprendersi nel finale thrashy, davvero ben piazzato.
Per chiudere dico che, piccoli cali di tensione a parte, questo disco si rivela davvero ottimo, un vero affresco di brutalità e ferocia da parte di una band che fa piccoli passi alla volta, ma sempre ben calibrati e che lasciano il segno.
Continuo a preferire il precedente lavoro, questo "Opprobrium" mi ha colpito di meno e non riesco a entrarci completamente in sintonia, ma chiunque voglia del malsano metallo della morte troverà pane per i propri denti.
Recensione di: Kosmos Reversum
Voto: 72/100
Tracklist:
1. Priestiality 04:55
2. Besieged 03:47
3. Tyrants Condemnation 03:30
4. Immaculate Deception 03:39
5. Blood Poison 04:34
6. Eradication 03:49
7. Forever the Blood Shall Flow 08:39
DURATA TOTALE: 32:53
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