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WINTERAGE - The Harmonic Passage

Full-length, Nadir Music
(2015)

I Winterage sono una power-symphonic band proveniente da Genova, e firmano il traguardo del primo album con questo “The Harmonic Passage”, sotto le ali della sempre attenta Nadir Music. Il disco, prodotto negli stessi Nadir Music Studios da Tommy Talamanca, si presenta come un’opera assolutamente impedibile per ogni fan di gruppi come Angra, Sonata Arctica o Rhapsody Of Fire, soprattutto. Sono molte infatti le similitudini con la band di Alex Staropoli, sia per la complessità della parti strumentali che per l’approccio epico e sinfonico alla musica. E’ stata infatti utilizzata una vera e propria orchestra di 40 elementi per portare il risultato a questi livelli, oltre al fatto di avere nella band un violinista come membro fisso. Lo sforzo profuso in questa opera si sente: tutto è stato curato nei minimi dettagli, dalla ottima produzione fino all’esecuzione e senza tralasciare per fortuna da parte la capacità di saper comporre delle vere canzoni.

In questo album si mescolano tanti ingredienti ma il tutto è sapientemente dosato, e anche l’incursione di voce femminile di Silvia Traverso, come nella ballad “Son Of Winter”, risulta molto gradevole, con un finale suggestivo sorretto da un ottimo pianoforte. Dopo l’iniziale preludio chiamato “Ouverture In Do Minore” la band si lascia andare alla velocità della title track, sfoggiando tutte le proprie doti e riuscendo da subito a convincere per la compattezza e la qualità della propria musica. Power metal sinfonico di ottima fattura, con la voce di Daniele Barbarossa in gran spolvero e una prestazione magistrale da parte di tutti. Il disco fa leva proprio sulla capacità di saper emozionare nonostante la proposta piuttosto ricca ed ampollosa messa in mostra. Sono infatti belle sia le classiche sfuriate in doppia cassa e chitarra in tremolo che le decelerazioni più solenni, come potremmo trovare in “The Flame Shall Not Fade”, dove si scorgono, dopo la metà, anche elementi vagamente prog. In sostanza quello che troviamo nelle prime tre canzoni è tutto ciò che ci accompagnerà durante l’ascolto di questo album. Come ho già detto, il sound è molto vicino a quello dei Rhapsody Of Fire, ma interpretato in maniera convinta e supportato da un’ottima padronanza degli strumenti.

Ci sono episodi più classicamente power e altri dotati di una vena quasi folk, il tutto visto sempre in chiave barocca e orchestrale, e il tutto rimanda a scenari fantasy. Questi pezzi infatti potrebbero essere una perfetta colonna sonora per qualche film tipo “Il Signore degli Anelli” e simili e credo che la band riuscirebbe alla grande in un progetto indirizzato proprio a quello scopo. Basti ascoltare ancora una canzone come “Golden Worm”, avvincente ed epica, e molto variegata al suo interno. Molto bella anche “Victory March”, una traccia quasi strumentale dove fanno bella mostra soprattutto il violino e la sezione ritmica incessante sulla quale si appoggiano vari assoli di chitarra, il tutto per un risultato di grande classe e perizia tecnica. Chiude il disco “Awakening”, aperta da un incipit battagliero ma che si sviluppa in una suite di quasi nove minuti dove la band porta all’ennesima potenza tutte le proprie caratteristiche, tra parti più ragionate e solenni ad altre più tirate che cominciano a prendere piede verso metà brano, con un rincorrersi di archi da cardiopalma!

Mi chiedo davvero cosa potrebbe portare gli amanti del power metal più elaborato a non avvicinarsi con sicurezza garantita a questo “The Harmonic Passage”. La risposta è che non esiste un motivo per snobbare questo album. Qui si parla di un’opera nel vero senso del termine, di uno sforzo immane da parte di una band che già da adesso è pronta per la conquista di grandi traguardi. E’ incredibile come siano riusciti a creare un disco tanto avvincente e convincente, nonostante la mole di lavoro e di musicisti coinvolti in questo album. Il rischio di fare qualcosa di ostico e non ben amalgamato secondo me era alto, ma i nostri hanno ribaltato il tutto a proprio favore e hanno forgiato un prodotto dalla altissima qualità tecnico-compositiva. 
Un disco da comprare a scatola chiusa per tutti coloro che dal power pretendono il massimo. Complimenti vivissimi e un grosso in bocca al lupo per il futuro!

Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
VOTO: 80/100

Tracklist:
01. Ouverture In Do Minore
02. The Harmonic Passage
03. The Flame Shall Not Fade
04. Wirewings
05. Son Of Winter
06. La Caccia di Tùrin
07. Golden Worm
08. Victory March
09. La Grotta Di Cristallo
10. Crown To The Crowds
11. Panserbjørne
12. The Endless Well
13. Awakening

https://www.facebook.com/winterage

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