MALMORT - Excerpta Funebris
Full-length, Hass Weg Productions
(2014)
I Malmort sono una band francese, di ChambĂ©ry per la precisione, una bella cittadina immersa nelle Alpi dai paesaggi molto suggestivi. Attivi dal 2003, dopo un piccola trafila fatta di demo+ep+split, pubblicano nel 2012 il loro primo album “Vox in Excelso” e due anni dopo questo “Excerpta Funebris”: Lo stile del combo è associabile ad altre band francesi dedite al metallo nero, mi vengono ad esempio in mente i Merrimack, ma anche vaghi influssi di Deathspell Omega e, andando in altri territori, Watain. Avrete capito quindi che il sound dei nostri è molto accomunabile al cosiddetto filone detto “religious black metal”. Il merito maggiore dei Malmort è quello di saper creare atmosfere cariche di negativitĂ e di accompagnarle con ottime capacitĂ tecniche e buoni spunti creativi. Le canzoni infatti godono di una discreta varietĂ al loro interno, non annoiando quasi mai.
E’ uno stile abbastanza ricercato e mai banale quello che troverete in questo album; la band si divincola tra arpeggi sinistri, sfuriate classicamente black e momenti piĂą ragionati e sulfurei (vedi un pezzo come “Moribundus”, ad esempio) o le atmosfere quasi doomeggianti presenti nella traccia “Illuminati”, canzone che però si sviluppa poi in un crescendo davvero diabolico che rimanda anche a certe cose dei Mayhem migliori. Chiude al meglio l’opera “La Grande Danse Macabre”, lunga marcia che mette in mostra tutti gli aspetti di questa band, partendo da un feeling sinistro che si poggia su lenti mid-tempo fino ad arrivare a ripartenze killer e distruttive. Nota davvero interessante: quest’ultima traccia nasconde una ghost track, che parte dopo un tot di minuti con la cover dei Darkthrone “In The Shadows Of The Horns”. Bell’omaggio, non c’è che dire e scelta ottima a mio avviso! La produzione gioca un ruolo importante nell’economia del sound dei Malmort, essendo davvero curata ma non artefatta. Ottimo il suono di batteria, molto naturale e al tempo stesso potente, mentre le chitarre riescono ad emergere nel loro interessante lavoro grazie ad un sound pulito e non invadente.
Altro aspetto peculiare di questo disco è l’idioma usato, ovvero la lingua madre francese, che si sposa abbastanza bene con il tutto e con una interpretazione vocale marcia e funerea.
I Malmort sono una band francese, di ChambĂ©ry per la precisione, una bella cittadina immersa nelle Alpi dai paesaggi molto suggestivi. Attivi dal 2003, dopo un piccola trafila fatta di demo+ep+split, pubblicano nel 2012 il loro primo album “Vox in Excelso” e due anni dopo questo “Excerpta Funebris”: Lo stile del combo è associabile ad altre band francesi dedite al metallo nero, mi vengono ad esempio in mente i Merrimack, ma anche vaghi influssi di Deathspell Omega e, andando in altri territori, Watain. Avrete capito quindi che il sound dei nostri è molto accomunabile al cosiddetto filone detto “religious black metal”. Il merito maggiore dei Malmort è quello di saper creare atmosfere cariche di negativitĂ e di accompagnarle con ottime capacitĂ tecniche e buoni spunti creativi. Le canzoni infatti godono di una discreta varietĂ al loro interno, non annoiando quasi mai.
E’ uno stile abbastanza ricercato e mai banale quello che troverete in questo album; la band si divincola tra arpeggi sinistri, sfuriate classicamente black e momenti piĂą ragionati e sulfurei (vedi un pezzo come “Moribundus”, ad esempio) o le atmosfere quasi doomeggianti presenti nella traccia “Illuminati”, canzone che però si sviluppa poi in un crescendo davvero diabolico che rimanda anche a certe cose dei Mayhem migliori. Chiude al meglio l’opera “La Grande Danse Macabre”, lunga marcia che mette in mostra tutti gli aspetti di questa band, partendo da un feeling sinistro che si poggia su lenti mid-tempo fino ad arrivare a ripartenze killer e distruttive. Nota davvero interessante: quest’ultima traccia nasconde una ghost track, che parte dopo un tot di minuti con la cover dei Darkthrone “In The Shadows Of The Horns”. Bell’omaggio, non c’è che dire e scelta ottima a mio avviso! La produzione gioca un ruolo importante nell’economia del sound dei Malmort, essendo davvero curata ma non artefatta. Ottimo il suono di batteria, molto naturale e al tempo stesso potente, mentre le chitarre riescono ad emergere nel loro interessante lavoro grazie ad un sound pulito e non invadente.
Altro aspetto peculiare di questo disco è l’idioma usato, ovvero la lingua madre francese, che si sposa abbastanza bene con il tutto e con una interpretazione vocale marcia e funerea.
Consiglio l’acquisto di questo disco agli amanti del black metal in genere, ma in particolare al pubblico delle band di riferimento che ho citato in apertura. Qui non siamo di fronte ad un disco approssimativo o tendente al lo-fi, ma al contrario abbiamo una band davvero abile nel creare atmosfere mutevoli e altamente diaboliche. Prodotto molto interessante e band da scoprire e da tenere d’occhio per il futuro!
Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
VOTO: 75/100
Tracklist:
Tracklist:
1. Las! Mort Qui T'A Fait Si Hardie 07:45
2. Le Mege De Second Ordre 06:08
3. Les Ecorcheurs 04:25
4. Moribundus 03:24
5. Disciplinati 05:03
6. Le Gibet De Montfaucon 05:16
7. La Grande Danse Macabre 11:03
DURATA TOTALE: 43:04
DURATA TOTALE: 43:04
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