NECROPHAGIA "Whiteworm Cathedral"
Full-length, Season Of Mist
(2014)
Quella di death metal è forse una definizione riduttiva per i Necrophagia: penso che dovremmo chiamare la loro musica horror metal. Una differenza forse sottile, ma importante, in quanto l'immaginario lirico e musicale della band è incatenato a doppia mandata con la cruda cinematografia orrorifica, e cerca di riprodurne atmosfere e sembianze. “Whiteworm cathedral” é quindi costituito prevalentemente da mid-tempos.
Ma non bisogna pensare a brani atmosferici privi di mordente, ché in verità i riff esibiti sono davvero cattivi e ruvidi, grazie ad una scelta dei suoni davvero perfetta: in particolare la distorsione di chitarra è spessa come quella dei Cannibal Corpse e marcia come quella dei primi Entombed, davvero imbattibile.
Quella di death metal è forse una definizione riduttiva per i Necrophagia: penso che dovremmo chiamare la loro musica horror metal. Una differenza forse sottile, ma importante, in quanto l'immaginario lirico e musicale della band è incatenato a doppia mandata con la cruda cinematografia orrorifica, e cerca di riprodurne atmosfere e sembianze. “Whiteworm cathedral” é quindi costituito prevalentemente da mid-tempos.
Ma non bisogna pensare a brani atmosferici privi di mordente, ché in verità i riff esibiti sono davvero cattivi e ruvidi, grazie ad una scelta dei suoni davvero perfetta: in particolare la distorsione di chitarra è spessa come quella dei Cannibal Corpse e marcia come quella dei primi Entombed, davvero imbattibile.
Ma la vera arma in più della band statunitense risponde al nome di Mirai Kawashima, le cui intelligentissime tastiere fanno davvero la differenza. Proprio con l'eclettico musicista dei Sigh, Killjoy e compari hanno firmato i propri lavori migliori, perché il Signor Kawashima ha un modo molto peculiare di usare i tasti d'avorio. Più che suonare arie, lui cesella suoni ed atmosfere e li inserisce negli interstizi lasciati liberi da basso e chitarra, lontano quindi da velleità sinfoniche e figlio invece – non a caso – di gente come Goblin e compagnia brutta. E così, se solitamente le tastiere vengono utilizzate in ambito estremo per aggiungere melodia e rendere il piatto più appetibile, nei Necrophagia il loro uso rende i pezzi decisamente più inquietanti di quanto il substrato death metal non potrebbe mai fare.
Ma non possiamo non menzionare, nella loro vincente miscela sonora, il vocalist e fondatore Killjoy – alias Frank Pucci - che, proprio per imitare la protagonista de “l'Esorcista”, adottò una delle interpretazioni vocali più orride, deformi e variegate dell'intero panorama death metal. Se un difetto proprio dobbiamo indicarlo, allora possiamo dire che una maggiore presenza di up-tempo avrebbe sicuramente giovato; ma rimane comunque il fatto che “Whiteworm cathedral” è il secondo disco migliore di una delle band più importanti ed interessanti di sempre, in ambito estremo.
Recensione di: Fulvio Ermete
VOTO: 78/100
VOTO: 78/100
Tracklist:
1. Reborn through Black Mass 03:55
2. Вий 03:40
3. Angel Blake 04:00
4. Warlock Messiah 03:19
5. Fear the Priest 04:34
6. Elder Things 03:30
7. Coffins 01:50
8. Hexen Nacht 04:06
9. Rat Witch 05:34
10. March of the Deathcorps(e) 04:12
11. Silentium Vel Mortis 02:30
12. The Dead Among Us 04:28
13. WhiteWorm Cathedral 04:42
2. Вий 03:40
3. Angel Blake 04:00
4. Warlock Messiah 03:19
5. Fear the Priest 04:34
6. Elder Things 03:30
7. Coffins 01:50
8. Hexen Nacht 04:06
9. Rat Witch 05:34
10. March of the Deathcorps(e) 04:12
11. Silentium Vel Mortis 02:30
12. The Dead Among Us 04:28
13. WhiteWorm Cathedral 04:42
DURATA TOTALE: 50:20
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