DEGENERHATE “Chronicles Of The Apocalypse”
Full-length, Sliptrick Records
(2014)
“Chronicles Of The Apocalypse” è il primo full-length dei laziali Degenerhate, e arriva ben otto anni dopo “The End Has Just Begun”, ep di debutto della band. Già dalla copertina capiamo che ci troveremo ad ascoltare qualcosa di molto estremo ed infatti così è. Gli uomini con maschera antigas presenti in copertina sono il simbolo di un disco che davvero lascia senza respiro.
Ci troviamo dinnanzi ad un death-grind con tutti i crismi, vicino a band come Napalm Death, Nasum, Venomous Concept, Pig Destroyer e così via. Ben 19 tracce compongono questo disco, tra cui una intro e una outro, ma nonostante la band segua una struttura dei brani sostanzialmente molto istintiva e devota quindi al genere proposto, possiamo anche notare che non sono solo la velocità e la bestialità le protagoniste di questo disco.
Capaci di destreggiarsi alla grande coi loro strumenti, i nostri ci regalano poco più di venticinque minuti di puro devasto sonoro, ma con alcune varianti che rendono il tutto davero interessante. Basti pensare, ad esempio, ad una traccia come “New World Disorder” e il suo finale dilatato e sottolineato da una chitarra solista vagamente melodica. O anche alla pesantezza di “Fur Is Dead”, per certi versi simile più a sonorità doom-death, e in questo caso vorrei quasi scommettere che la band abbia quasi voluto omaggiare i grandi Autopsy, perché io ci trovo molte similitudini. In ogni caso la belva è sempre viva e agguerrita in questo album, nonché una certa dose di sana perversione che aleggia in tutto il lavoro. Quella sensazione di putrescenza che solo certe band riescono a trasmettere. C’è da dire che i nostri non hanno lasciato comunque nulla al caso, a partire da un’ottima produzione realizzata nei noti Visceral Sound Studios di Bethesda (Maryland) e affidando il mastering all’altrettanto noto e ottimo Scott Hull.
Episodi migliori? Non saprei cosa rispondere, in quanto a mio avviso siamo quasi sempre su livelli molto alti, e la distruzione è assicurata un po’ ovunque, quindi gli amanti del genere credo dovrebbero subito rimediare e fare proprio questo cd, qualora non l’avessero ancora fatto.
Tracklist:
(2014)
“Chronicles Of The Apocalypse” è il primo full-length dei laziali Degenerhate, e arriva ben otto anni dopo “The End Has Just Begun”, ep di debutto della band. Già dalla copertina capiamo che ci troveremo ad ascoltare qualcosa di molto estremo ed infatti così è. Gli uomini con maschera antigas presenti in copertina sono il simbolo di un disco che davvero lascia senza respiro.
Ci troviamo dinnanzi ad un death-grind con tutti i crismi, vicino a band come Napalm Death, Nasum, Venomous Concept, Pig Destroyer e così via. Ben 19 tracce compongono questo disco, tra cui una intro e una outro, ma nonostante la band segua una struttura dei brani sostanzialmente molto istintiva e devota quindi al genere proposto, possiamo anche notare che non sono solo la velocità e la bestialità le protagoniste di questo disco.
Capaci di destreggiarsi alla grande coi loro strumenti, i nostri ci regalano poco più di venticinque minuti di puro devasto sonoro, ma con alcune varianti che rendono il tutto davero interessante. Basti pensare, ad esempio, ad una traccia come “New World Disorder” e il suo finale dilatato e sottolineato da una chitarra solista vagamente melodica. O anche alla pesantezza di “Fur Is Dead”, per certi versi simile più a sonorità doom-death, e in questo caso vorrei quasi scommettere che la band abbia quasi voluto omaggiare i grandi Autopsy, perché io ci trovo molte similitudini. In ogni caso la belva è sempre viva e agguerrita in questo album, nonché una certa dose di sana perversione che aleggia in tutto il lavoro. Quella sensazione di putrescenza che solo certe band riescono a trasmettere. C’è da dire che i nostri non hanno lasciato comunque nulla al caso, a partire da un’ottima produzione realizzata nei noti Visceral Sound Studios di Bethesda (Maryland) e affidando il mastering all’altrettanto noto e ottimo Scott Hull.
Per questi e altri motivi questo disco si candida come una delle migliori interpretazioni del grind nazionali ed estere prodotte negli ultimi anni.
Episodi migliori? Non saprei cosa rispondere, in quanto a mio avviso siamo quasi sempre su livelli molto alti, e la distruzione è assicurata un po’ ovunque, quindi gli amanti del genere credo dovrebbero subito rimediare e fare proprio questo cd, qualora non l’avessero ancora fatto.
Sono presenti anche due cover: “Cannibal Ritual” dei Blood e “Running Through The Blood” dei Fear Of God, entrambe marce come una carcassa lasciata al sole per un mese.
Blast beat, chitarre compresse, rallentamenti sporadici ma efficaci, voce inumana. Questo è il grindcore che vogliamo!
Recensione di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum"
Recensione di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum"
VOTO: 75/100
Tracklist:
01. Intro
02. Bushit
03. Earth First
04. War Inside My Head
05. Behind The Black Horizon
06. Power
07. All The Promises That I Have Made
08. Cannibal Ritual (Blood cover)
09. Breeding Hatred Inside
10. Fur Is Dead
11. Another You Another Me
12 Last Fight 13. New World Disorder
14. No Excuses Anymore
15. Running Through The Blood (Fear Of God cover)
16. Under The Same Sky
17. Song Of Hate And Destruction
18. Turn Off The TV Turn On The Brain
19. Outro
02. Bushit
03. Earth First
04. War Inside My Head
05. Behind The Black Horizon
06. Power
07. All The Promises That I Have Made
08. Cannibal Ritual (Blood cover)
09. Breeding Hatred Inside
10. Fur Is Dead
11. Another You Another Me
12 Last Fight 13. New World Disorder
14. No Excuses Anymore
15. Running Through The Blood (Fear Of God cover)
16. Under The Same Sky
17. Song Of Hate And Destruction
18. Turn Off The TV Turn On The Brain
19. Outro
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