Entombed A.D. "Back To The Front"
Full-length, Century Media
(2014)
Pochi gruppi hanno avuto una gestione tanto caotica come gli
Entombed. Hanno cambiato progressivamente stile – dal death al death and roll
al rock tout court – per poi tornare progressivamente indietro – dal rock tout
court al death and roll al death metal. E nel corso di questa duplice
metamorfosi hanno perso, uno dopo l'altro, tutti i loro membri fondatori, fino
a quando, dopo la dipartita di Alex Hellid, non è rimasto che L.G. Petrov
dietro il microfono.
E mentre sapevamo che Petrov stava preparando un nuovo
disco, ecco che gli altri programmano una serie di concerti con il supporto di
un'orchestra sinfonica per suonare dal vivo tutto “Clandestine” (per inciso,
l'unico disco in cui Petrov non compare). Insomma, un casino, che i nostri
amici svedesi hanno saputo sistemare solo ricorrendo alla carta bollata: è
stato sancito che il nome “Entombed” appartiene in egual misura ai quattro
fondatori, e quindi il buon Petrov per andare avanti è dovuto ricorrere ad un
monicker leggermente cambiato. Ma è chiaro che ai suoi occhi questo “Back to
the front” altro non è che il discorso a suo tempo interrotto con “Serpent
Saints”, ovvero una miscela sonora che si richiama direttamente ai primi tre
dischi della band, con l'aggiunta di qualche piccolo ritocco melodico qua e là.
C'è da dire che non mancano di certo i pezzi degni di nota (come la cattiva
“Bedlam attack” e “Waiting for death”) e, tutto sommato, l'intero disco sa come
stuzzicare l'appetito...senza però saziarci del tutto. In verità gli Entombed,
dopo “Wolverine blues”, non sono mai riusciti a ripetersi, regalandoci magari
dischi di qualità media abbastanza alta e qualche pezzo capolavoro, ma niente
di indimenticabile, e questo disco non fa eccezione. Non aiuta la produzione,
perché se da un lato gli strumenti sono ben missati, le chitarre ed il loro
classico suono crunching li avrei preferiti più saturi ed abrasivi.
Li trovo in
studio un po' come sono stati dal vivo, ovvero divertenti ed efficaci, ma non
convincenti del tutto: il classico disco che al primo impatto sembra davvero
cool, ma che dopo un quarto d'ora comincia ad annoiare.
Recensione di: Fulvio Ermete
Voto: 68/100
Tracklist:
1. Kill to Live 04:44
2. Bedlam Attack 04:44
3. Pandemic Rage 04:02
4. Second to None 04:28
5. Bait and Bleed 04:37
6. Waiting for Death 02:56
7. Eternal Woe 05:08
8. Digitus Medius 06:01
9. Vulture and the Traitor 04:45
10. The Underminer 02:57
11. Soldier of No Fortune 06:50
DURATA TOTALE: 51:12
http://www.facebook.com/EntombedAD
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