Axevyper "Axevyper"
Full-length, My Graveyard Productions
(2010)
Quando ho iniziato ad ascoltare metal (sono passati la bellezza di 17 anni), come la maggior parte dei ragazzini ho iniziato da roba estrema andando via via affinando i miei gusti personali. All'epoca snobbavo del tutto o quasi, il metal prodotto in Italia perchè ignorantemente lo ritenevo di basso livello, Capii ben presto che mi sbagliavo di grosso.
Oggi mi trovo a recensire una band capace di uscire fuori dagli schemi, fuori da un qualsivoglia trend, siori e siori gli Axevyper.
Questa band toscana/marchigiana si forma nel 2009 per mano di Guido Tiberi e Luca "Fils" Cicero dopo la loro esperienza negli Assedium. Completata la formazione, esordiscono con il brano "Axevyper" sulla compilation "Versilian Tsunami" e nello stesso anno con il loro omonimo debut album "Axevyper" edito dalla My Graveyard Productions.
Il disco colpisce innanzitutto per la copertina, disegnata a mano come negli anni 80 (senza l'intervento della computer grafica che al giorno d'oggi spopola alla grande) che ricorda molto lo stile degli Omen, band alla quale i nostrani Axevyper non si ispirano solo per l'artwork ma anche per lo stile musicale che riesce a far incontrare due band quali i già citati Omen e la Strana Officina che coesistono entrambe nel sound della band.
Il disco propone dieci brani di granitico epic/heavy metal dove fa capolino la voce energica di "Fils" melodica e grintosa allo stesso tempo, accompagnata da una solida struttura strumentale che non sfocia mai nel banale rendendo il disco una ventata d'aria fresca in un panorama (e si parla del 2010) dove le bands thrash spuntavano come funghi e una band come gli Axevyper erano la classica mosca bianca. L'opener "Revenge of The Axe" mette subito in risalto la tecnica e l'esperienza dei vari musicisti proponendo riff di sicuro impatto e intrecci solisti veramente azzeccati. Con "Rats in the Walls" lo spirito "omeniano" dei nostri è preponderante tanto che sembra un pezzo uscito da "Battle Cry". Il resto dell'album scorre sulle stesse linee lasciandosi ascoltare con gran piacere senza annoiare. Una nota di merito va data all'ultima traccia "Non è Finita Qui" ricordando molto la Strana Officina e i Sabotage di "Rumore Nel Vento" e viene subito apprezzata la scelta di usare la propria lingua madre per il pezzo che funziona alla grande nel complesso e risulta azzeccata la scelta di posizionare la canzone in chiusura di album senza così "spezzare lo stile" delle altre tracce.
Gli Axevyper convincono su tutti i fronti sfornando un disco che in Italia mancava e che molti avrebbero voluto fare ma senza riuscirci, essere epicheggianti senza sfociare nelle tastiere e nel ridicolo è difficile e loro ci sono riusciti ispirandosi a band che hanno reso grande il genere. Consiglio il disco a tutti quelli che pensano che l'epic metal sia roba da fighette con urletti e tastiere. Adatto a qualsiasi "palato" e ovviamente un must per tutti i defender la fuori. Se non avete questo disco correte a comprarlo. ORA!
Oggi mi trovo a recensire una band capace di uscire fuori dagli schemi, fuori da un qualsivoglia trend, siori e siori gli Axevyper.
Questa band toscana/marchigiana si forma nel 2009 per mano di Guido Tiberi e Luca "Fils" Cicero dopo la loro esperienza negli Assedium. Completata la formazione, esordiscono con il brano "Axevyper" sulla compilation "Versilian Tsunami" e nello stesso anno con il loro omonimo debut album "Axevyper" edito dalla My Graveyard Productions.
Il disco colpisce innanzitutto per la copertina, disegnata a mano come negli anni 80 (senza l'intervento della computer grafica che al giorno d'oggi spopola alla grande) che ricorda molto lo stile degli Omen, band alla quale i nostrani Axevyper non si ispirano solo per l'artwork ma anche per lo stile musicale che riesce a far incontrare due band quali i già citati Omen e la Strana Officina che coesistono entrambe nel sound della band.
Il disco propone dieci brani di granitico epic/heavy metal dove fa capolino la voce energica di "Fils" melodica e grintosa allo stesso tempo, accompagnata da una solida struttura strumentale che non sfocia mai nel banale rendendo il disco una ventata d'aria fresca in un panorama (e si parla del 2010) dove le bands thrash spuntavano come funghi e una band come gli Axevyper erano la classica mosca bianca. L'opener "Revenge of The Axe" mette subito in risalto la tecnica e l'esperienza dei vari musicisti proponendo riff di sicuro impatto e intrecci solisti veramente azzeccati. Con "Rats in the Walls" lo spirito "omeniano" dei nostri è preponderante tanto che sembra un pezzo uscito da "Battle Cry". Il resto dell'album scorre sulle stesse linee lasciandosi ascoltare con gran piacere senza annoiare. Una nota di merito va data all'ultima traccia "Non è Finita Qui" ricordando molto la Strana Officina e i Sabotage di "Rumore Nel Vento" e viene subito apprezzata la scelta di usare la propria lingua madre per il pezzo che funziona alla grande nel complesso e risulta azzeccata la scelta di posizionare la canzone in chiusura di album senza così "spezzare lo stile" delle altre tracce.
Gli Axevyper convincono su tutti i fronti sfornando un disco che in Italia mancava e che molti avrebbero voluto fare ma senza riuscirci, essere epicheggianti senza sfociare nelle tastiere e nel ridicolo è difficile e loro ci sono riusciti ispirandosi a band che hanno reso grande il genere. Consiglio il disco a tutti quelli che pensano che l'epic metal sia roba da fighette con urletti e tastiere. Adatto a qualsiasi "palato" e ovviamente un must per tutti i defender la fuori. Se non avete questo disco correte a comprarlo. ORA!
Recensore: Il Meggi
Voto: 97/100
Tracklist:
01. Revenge of the Axe
02. Rats in the Walls
03. Poserkiller
04. Immortal Steel
05. Roadster
06. Axevyper
07. Bad Italian Boys
08. Faster Than the Law
09. Forever Young
10. Non è Finita Qui
02. Rats in the Walls
03. Poserkiller
04. Immortal Steel
05. Roadster
06. Axevyper
07. Bad Italian Boys
08. Faster Than the Law
09. Forever Young
10. Non è Finita Qui
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