Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Necromessiah "The Last Hope of Humanity"

Full-length, Punishment 18 Records
(2013)

I Necromessiah, per chi non li conoscesse, sono una formazione sarda dedita ad un thrash/black che ricorda molto gruppi come gli Aura Noir e i Gehennah fra tutti. Nati nel 2002 e con all'attivo tre full length, oggi mi trovo a recensire proprio il terzo nonchè ultimo disco di questa band italiana, uscito per Punishment 18 Records. Il titolo del disco in questione è "The Last Hope Of Humanity" dove nell'idioma inglese l'articolo "the" era trascurabile in quanto implicito per una forma grammaticale corretta. 

A parte questo opinabile dettaglio, il disco si apre con un'intro macabro e funesto così come il titolo "Open the Gates" il che lascia presupporre l'uscita di forze demoniache di tutti i tipi dal cancello appena aperto. Niente di trascendentale, un'intro ordinaria come tante se ne sono sentite in miriadi di dischi black o affini.
Le cose si fanno interessanti con la prima vera traccia del disco "Returned From Hell" che avvicina in questo terzo disco il sound della band molto di più allo stile hard 'n' black dei sopracitati Gehennah e devo dire che il brano sa trascinare con il suo ritmo incalzante e lascia spazio ad un refrain in blast tipico del black metal.

La cosa che salta subito all'orecchio dell'ascoltatore è l'ottima qualità delle registrazioni e l'aggiunta del solo di chitarra alla fine del pezzo, cosa che eleva un gradino sopra ai Gehennah i Necromessiah, visto che gli svedesi avevano carenze in entrambe le cose. Il disco procede con "Bio Terror Beast", più "thrashy" della precedente e denota un miglioramento tecnico soprattutto per quanto riguarda la batteria rispetto al passato.
La canzone scorre molto bene per tutta la sua durata sfociando in un solo di chiaro stampo hard rock seguito da una sfuriata in blast per poi chiudere con il refrain iniziale. Il resto delle composizioni si attesta su ottimi livelli con un elogio in particolare per "Kill the Pope" che nei suoi due minuti scarsi trasuda violenza e "ignoranza" da tutte le note tanto da risultare una delle migliori tracce del disco.Altra ottima traccia è "Don't Touch My Glass" dove i nostri dimostrano come sanno destreggiarsi egregiamente con canzoni più lunghe e con diversi cambi di tempo rendendo la canzone in questione la seconda meglio riuscita del disco.

Dopo aver ascoltato le undici tracce contenute in "The Last Hope Of Humanity" tiriamo le somme del lavoro svolto dai tre sardi. Il disco è sicuramente un ottimo prodotto che sa stregare e dimostra che anche gli italiani possono competere nel genere con gruppi come Desaster, Toxic Holocaust, Nunslaughter, Aura Noir e Gehennah (giusto per citarne alcuni). Ovviamente per i fan di tutti i gruppi citati questo è un acquisto obbligato, per chi ama il black metal e vuole qualcosa che vada al di là dei soliti tempi in blast e desidera ascoltare pura malvagità fusa con thrash e rock 'n' roll, consiglio caldamente il disco. 
In generale lo consiglio a tutti gli amanti di sonorità estreme. 

Certo che se siete solo fan di Europe e Stryper (soprattutto se condividete le tematiche di questi ultimi), sarebbe meglio stare alla larga da questo disco. In conclusione questo è un ottimo lavoro che ha fatto crescere artisticamente una band da tenere sicuramente sott'occhio e che migliorerà ancora a mio avviso.

Recensore: Luca Maggi "Il Meggi"
Voto 85/100

Tracklist:
1. Opening the Gates 00:45
2. Returned from Hell 03:29
3. Bio Terror Beast 05:16
4. Pedo Priest 05:23
5. Dead or Alive 04:35
6. Kill the Pope 02:08
7. Arm Your Machine Gun 03:45
8. Don't Touch My Glass 05:22
9. Unleash Disorder 03:21
10. Blood Boiler 01:54
11. Goat' N' Roll 03:45
 
DURATA TOTALE: 39:43

Nessun commento