Blindeath "Headshot!"
EP. My Graveyard Productions
(2013)
Con "Headshot!" i milanesi Blindeath firmano il loro primo EP, sotto le ali della nostrana My Graveyard Productions, composto a sua volta da cinque brani più una intro. Il lavoro è un breve saggio di cosa significhi suonare thrash old school. Ci sono infatti tutti gli ingredienti necessari a tale scopo: stacchi "mosh", riff veloci, precisi e non troppo complicati, assoli fulminanti, cori e contro cori, che fin dagli anni Ottanta hanno reso il thrash metal riconoscibile.
Tutti i brani presenti sono di discreta fattura, nei quali sono udibili le influenze del gruppo, per lo più americane, per esempio Slayer, Anthrax, Metallica e Testament, ma riviste con una chiave più personale. Chi cerca conferme nelle mie parole le troverà senza dubbio nell’inziale "Fury of the Damned", in "Kill the Brave" (in assoluto la canzone più esaltante, e con una serie di assoli di ottima fattura, che si rifanno all’heavy classico) o nella titletrack, ovvero i brani che meglio rappresentano il combo milanese. L’unica pecca sta a mio parere nella sezione ritmica, in particolare dietro le pelli, a volte il drumming è un po’ scontato e poco fantsioso, ma potrà essere migliorato con le prove future, ne sono sicuro. La produzione è buona, anche se in parecchi punti le chitarre sono abbastanza impastate con i bassi, per poi essere di colpo esaltate durante gli assoli.
Tirando le somme la prova è buona e meritevole della sufficienza, in attesa di un full-length . Confido inoltre sulla maturazione artistica della band, ancora di età media giovane, che in futuro potrebbe rivelare miglioramenti e sorprese.
Recensore: Stefano Paparesta
Tutti i brani presenti sono di discreta fattura, nei quali sono udibili le influenze del gruppo, per lo più americane, per esempio Slayer, Anthrax, Metallica e Testament, ma riviste con una chiave più personale. Chi cerca conferme nelle mie parole le troverà senza dubbio nell’inziale "Fury of the Damned", in "Kill the Brave" (in assoluto la canzone più esaltante, e con una serie di assoli di ottima fattura, che si rifanno all’heavy classico) o nella titletrack, ovvero i brani che meglio rappresentano il combo milanese. L’unica pecca sta a mio parere nella sezione ritmica, in particolare dietro le pelli, a volte il drumming è un po’ scontato e poco fantsioso, ma potrà essere migliorato con le prove future, ne sono sicuro. La produzione è buona, anche se in parecchi punti le chitarre sono abbastanza impastate con i bassi, per poi essere di colpo esaltate durante gli assoli.
Tirando le somme la prova è buona e meritevole della sufficienza, in attesa di un full-length . Confido inoltre sulla maturazione artistica della band, ancora di età media giovane, che in futuro potrebbe rivelare miglioramenti e sorprese.
Recensore: Stefano Paparesta
Voto: 67/100
Tracklist:
1. Intro
2. Fury of the Damned
3. Keep Pushing
4. Dawn of Disease
5. Headshot !
6. Kill the Brave
1. Intro
2. Fury of the Damned
3. Keep Pushing
4. Dawn of Disease
5. Headshot !
6. Kill the Brave
Nessun commento