Loculo “Star Thrash”
Full-length, Self-released, 2012
Genere: Thrash Metal
I Loculo sono una formazione di Genova, che già ci era nota
dato che avevamo recensito il precedente album, “Escape From Melody” del 2009.
Eccoli tornare ai giorni nostri con questo secondo full-length dal titolo “Star
Thrash”, ma la sostanza non cambia granchè ripetto al passato: thrash crudo che
deve molto alla scena teutonica, soprattutto nelle vocals di David Krieg
(special guest in questo disco), molto vicine a quelle di un certo Mille
Petrozza.
Occorre subito dire che l’album in questione, pur essendo
autoprodotto, si presenta professionale sotto tutti gli aspetti, anche a
livello di grafica, libretto interno con foto e testi ecc.
Tra rimandi a Sodom, Kreator e Sarcofago, i Nostri
sciorinano 10 tracce d’assalto, con titoli molte volte sarcastici, che giocano
con titoli di altre canzoni ben più famose o citazioni varie rivisitate, come
ad esempio la stessa “Star Thrash”, oppure “Run To The Inps, “Troops of Rhum” e
“God Save The Beer”. La band ce la mette tutta per offrire una prova per lo
meno dignitosa e riesce nel suo intento. La proposta dei Loculo si rivela un
buon ascolto, il loro thrash venato di black metal primordiale si lascia
ascoltare con piacere, ma purtroppo non colpisce mai con nessuna soluzione
davvero degna di nota. I brani si assestano tutti almeno su una sufficienza
meritata, ma non andando oltre quello. Se da una parte i puristi di questo tipo
di proto thrash-black potranno apprezzare sicuramente, dall’altra parte la band
se non aggiunge qualcosa alla loro proposta, qualche spunto creativo di
maggiore interesse, rischia una implosione in tempi brevi, soprattutto in
studio. Discorso diverso credo si possa fare per i loro live, dove con una proposta
del genere il massacro è assicurato!
In definitiva ho notato un miglioramento sotto il profilo
prettamente esecutivo da parte dei Loculo, ma a livello di songwriting siamo
ancora su livelli accettabili ma non convincenti del tutto. Aspetto ulteriori
sviluppi e spero che la band riesca a colmare quelle lacune che per adesso la
tengono incollata nel calderone dei buoni mestieranti e nulla più.
Recensione a cura di: Sergio Vinci (Kosmos Reversum)
VOTO: 60/100
Tracklist:
1. Intro
10. God
Save The Beer
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