Anamnesi "Descending The Ruins Of Aura"
Genere: Depressive/Atmospheric Black Metal
Descending The Ruins Of Aura
รจ il secondo capitolo della discografia di Anamnesi, one-man band sarda, dedita
ad un black metal sospeso fra depressive, atmospheric e ferocia. Anamnesi รจ
anche il nome del polistrumentista, autore di ogni singolo aspetto dell'album
in questione ed abile a destreggiarsi fra chitarra, basso, batteria e synth.
Il disco si apre con la
strumentale First Descent, facendo da apripista alla prima canzone vera e
propria: Litany of Suffering and Reaction. Una traccia che parte in pieno stile
depressive, batteria cadenzata con doppio pedale a fare da sottofondo, riff
monocorde e voce sofferta, per poi
accelerare sino a sfociare in un interludio ambient dove una chitarra
riverberata รจ accompagnata da un tappeto di synth. Calma apparente che prelude
al ritorno nella tormenta, con la canzone che nel finale si fa sempre piรน
serrata.
Un brano malinconico, esemplificativo della proposta di Anamnesi: un black metal a tutto tondo, che parte da Burzum sino a farsi sempre piรน violento come accade in Toward Rebirth, pezzo serrato, dominato dal blast su cui chitarra e pianoforte disegnano melodie ora aggressive, ora romantiche. Brano che trovo particolarmente riuscito anche per l'epicitร che riesce a trasmettere, con il cantato sospeso fra italiano ed inglese. Anche in questo caso a fare da ponte fra inizio e fine un breve interludio di synth.
Anamnesi รจ un estimatore di
Burzum e ciรฒ traspare chiaramente dall'intera prova. Come non pensare a Vikernes,
in occasione della strumentale Nocturnal Path, in cui convergono lenti accordi
distorti, una melodia di piano forte e synth.
Da segnalare poi l'acerbo, ma
riuscito, esperimento di Annega la coscienza, una ballata depressive con tanto
di archi, che nel finale viene impreziosita da cori e beat elettronici.
Gradevole anche Julia Carta, che
parte lenta per poi diventare sempre piรน feroce, con un ritmo sostenuto ed una
chitarra “flangerata” a dare un tocco spaziale al tutto.
Descending The Ruins Of Aura รจ
nel complesso un album gradevole, che perรฒ risente, a mio avviso, di
un'eccessiva sudditanza verso la discografia burzumiana. Anamnesi, d'altronde,
non fa nulla per nascondere il suo amore per Burzum, tributando al musicista
norvegese la sua rivisitazione di Dot Sem Engang Var, Ciรฒ Che Una Volta Era.
Brano che riprende la melodia iniziale dell'originale, rivisitandola ed
ampliandola.
Altra pecca รจ da ricercare in una
certa ripetitivitร nella struttura nei brani piรน lunghi, con una soluzione
ambient nella parte centrale, che risulta essere leggermente prevedibile.
Ciรฒ perรฒ nulla toglie alla buona
prova del musicista sardo, autore di un disco malinconico e sentito.
Anamnesi รจ sulla giusta strada,
mettendo da parte l'ereditร burzumiana, potrร tranquillamente sfornare un album
di grande e personale black metal, soprattutto in virtรน di una grande voglia di
sperimentare, che trasuda vistosamente da Descending The Ruins Of Aura.
Recensione a cura di: Ersatz
VOTO: 77/100
Tracklist
2 – Litany Df Suffering And
Reaction
3 – La Quiete Del Silenzo
4 – Nocturnal Path
5 – Toward Rebirth
6 – Annega La Coscienza
7 – Giulia Carta
8 – Ciรฒ che Una Volta Era (Burzum
tribute)
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