Witchtrap “Vengeance Is My Name”
Full Length, Dirty Sound Records, 2012
Genere: Black/Thrash Metal
Terzo full length per i Witchtrap, che ormai suonano da 20 anni. I colombiani vogliono per forza spingerci con forza a ritroso nel tempo, per essere più precisi negli 80’s dove il Thrash Metal (sia quello teutonico che quello made in U.S.A.) se la comandava alla grande!
Terzo full length per i Witchtrap, che ormai suonano da 20 anni. I colombiani vogliono per forza spingerci con forza a ritroso nel tempo, per essere più precisi negli 80’s dove il Thrash Metal (sia quello teutonico che quello made in U.S.A.) se la comandava alla grande!
E per capire ciò basta ascoltare l’opener “Winds Of War” (anticipata da un “Intro” arpeggiato e malinconico niente male) che pur essendo piena di cliché del genere è forte di un refrain accattivante e facilmente memorizzabile ed un tempo sparato "tupa-tupa" con chitarra "frullino", capace di tagliare le gambe. Invece “Damned To The Core” parte epocale con delle note sospese che saranno anche la colonna portante della canzone, e sembra scemare quando si inizia a pestare sul serio con un pull muting ermetico ed il chorus compatto. Fortunatamente riusciamo anche a trovare un gusto per la melodia non malvagio ed un solo di chitarra godibile abbastanza celere. Si continua a sparare sulle vittime e si accelera parecchio il passo con “Put The death” ma senza cambiare troppo nel modus operandi della band. Questa canzone è intrisa di ignoranza e le sporadiche cavalcate aumentano la sua pesantezza.
Ora tocca ad un pezzo più epico se così possiamo definirlo, con “The Queen Of Hell” i colombiani riescono a fare la loro sporca figura aggiungendo anche tocco di atmosfera tetra e giocando molto sul mid-tempo, trascinando l’ascoltatore nei loro incubi. Se prese separate, le scale chitarristiche di “Venomous Breath” sembrano interessanti, ma nel contesto della canzone non mi hanno fatto impazzire, però devo dire che il pezzo trotta parecchio quindi riesce a salvarsi anche se a tratti rimane monotono. “Metal” comincia in maniera martellante poi parte stile vecchi Slayer e scorre via liscia senza lasciare troppo il segno, anche perché qui il cantato non mi è garbato assai, si poteva fare di meglio a mio avviso.
Le successive canzoni non mi hanno fatto impazzire. “Vengeance Is My Name”segue gli standart dettati dalla band ma con poca convinzione e scade anche un po’ nel monotono, secondo me rimane anche troppo lunga, invece di buono “Pay in Blood” possiede un’accattivante parte centrale fatta con suoni aperti un pizzico melodici e squilli di chitarra, poi abbiamo la conclusiva “I’ll Take Your Head” che sciorina un assolo schizzato delle sei corde niente male. In definitiva credo sia un lavoro non da buttare via, buono per sfogarsi una mezz'oretta abbondante, che però dopo qualche ascolto diventa indigesto, quindi consiglierei degli ascolti sporadici, oppure di prenderlo a piccole dosi per assaporarne maggiormente il fattore “cattiveria” senza stancarsi troppo.
Recensione a cura di: chrisplakkaggiohc
VOTO: 65/100
Tracklist:
2. Winds Of War 04:26
3. Damned To The Core 04:41
4. Put To Death 03:52
5. Queen Of Hell 05:13
6. Venomous Breath 04:18
7. Metal 04:10
8. Vengeance Is My Name 04:26
9. Pay In Blood 04:13
10. I'll Take Your Head 04:06
DURATA TOTALE: 40:51
Nessun commento