Origin "Entity"
Full-length, Nuclear Blast, 2011
Genere: Technical Brutal Death Metal
Esiste sempre qualcosa di più malato e terrorizzante rispetto alla norma...in territorio brutal-death tra le tante classicissime (quanto ormai però prevedibili) motoseghe condite di sangue, frattaglie e ruggine, esiste un orrore ben più sottile, l'orrore alieno e innominabile che si aggira nascosto nell'ombra, pronto ad esplodere inaspettatamente come una bomba dotata di intelligenza propria e desiderosa di morte.
La forza degli Origin di oggi è quella di esser riusciti a sfornare un lavoro sintetico, privo di sbavature, tecnico ma contemporaneamente diretto e dannatamente groovy, dotato di un impatto finale senza precedenti; in poche parole un disco perfetto: 36 minuti di pura follia, di suoni devastanti, di chitarre plumbee ed inquietanti, di assoli che colpiscono dritti alla corteccia cerebrale come fossero folgori e sorretti da un tappeto ritmico dalla potenza e dalla velocità d'esecuzione inaudite, tanto da metter paura...11 tracce di cui neanche una lontanamente sotto tono: provare per credere anche il solo fulminante fraseggio iniziale di "Expulsion of Fury" che apre il disco, che suona come un trapano ficcato con decisione nel timpano! Poi a seguire, volendo trovare dei momenti più alti in questo album, potremmo indicare gli sprazzi di melodia che squarciano l'incedere brutale di "Conceiving Death", il riffing psicotico e morboso di "Committed", i bellissimi soli di "Banishing Illusion" fino al marciume ribollente del gran finale, la furiosa "Evolution of Extinction", dove la voce del nuovo acquisto, l'ex Skinless Jason Keyser, raggiunge vette altissime, sovrapponendo screaming acutissimi a vocalizzi growl tanto gravi e gutturali che di umano hanno ben poco.
Insomma questi musicisti hanno ormai dato prova di riuscire sempre a progredire, di poter comporre musica adatta a soddisfare qualsiasi palato, con un album che equivale ad una vera e propria colata lavica, a pura energia vibrante, un caos primigenio che ribolle, fluttua ed esplode dalla prima all'ultima nota, che ci trascina in questo continuo ciclico flusso di incubi alienanti, che ci assorbe fino al totale annichilimento.
C'è poco altro da aggiungere credo, se non solo un numero: 90 e basta, un giudizio meritato appieno; pompato forse, lo ammetto, ma mai giusto ed azzeccato come ora...perchè se in questa nostra scena odierna esistono tante, troppe uscite che meritano di esser stroncate senza alcuna esitazione, esiste anche una minoranza di opere, fortunatamente, degna di esser elevata al capolavoro che difatti è. 90!!!
Esiste sempre qualcosa di più malato e terrorizzante rispetto alla norma...in territorio brutal-death tra le tante classicissime (quanto ormai però prevedibili) motoseghe condite di sangue, frattaglie e ruggine, esiste un orrore ben più sottile, l'orrore alieno e innominabile che si aggira nascosto nell'ombra, pronto ad esplodere inaspettatamente come una bomba dotata di intelligenza propria e desiderosa di morte.
Origin, solo questa parola: l'origine, qualcosa di primordiale, di ancestrale e proprio per questo di maledettamente brutale e bestiale, ben oltre quella che può essere l'immaginazione umana.
Questi musicisti del Kansas hanno dato più di una volta prova di riuscire a tradurre in musica tutto questo; e in tempi recentissimi questo mostruoso e imprevedibile violentatore sonoro è riemerso dal più putrido dei meandri, e stavolta sotto il nome di "Entity": un titolo che in concomitanza con l'artwork, lascia al fruitore la libertà di intuizione, intuizione di qualcosa di trascendente, di cosmico e per questo, di spaventoso...un suono mastodontico, ancora più colossale e terrificante di quanto lo fosse il precedente "Anthitesis". E se non ci erano già riusciti con l'ultimo lavoro, "Entity" ci mostra degli artisti ormai capaci di respirare di aria propria, di suonare musica davvero personale, escludendo, solo in qualche riff, un vago e lontano rimando ai Nile.
Questi musicisti del Kansas hanno dato più di una volta prova di riuscire a tradurre in musica tutto questo; e in tempi recentissimi questo mostruoso e imprevedibile violentatore sonoro è riemerso dal più putrido dei meandri, e stavolta sotto il nome di "Entity": un titolo che in concomitanza con l'artwork, lascia al fruitore la libertà di intuizione, intuizione di qualcosa di trascendente, di cosmico e per questo, di spaventoso...un suono mastodontico, ancora più colossale e terrificante di quanto lo fosse il precedente "Anthitesis". E se non ci erano già riusciti con l'ultimo lavoro, "Entity" ci mostra degli artisti ormai capaci di respirare di aria propria, di suonare musica davvero personale, escludendo, solo in qualche riff, un vago e lontano rimando ai Nile.
La forza degli Origin di oggi è quella di esser riusciti a sfornare un lavoro sintetico, privo di sbavature, tecnico ma contemporaneamente diretto e dannatamente groovy, dotato di un impatto finale senza precedenti; in poche parole un disco perfetto: 36 minuti di pura follia, di suoni devastanti, di chitarre plumbee ed inquietanti, di assoli che colpiscono dritti alla corteccia cerebrale come fossero folgori e sorretti da un tappeto ritmico dalla potenza e dalla velocità d'esecuzione inaudite, tanto da metter paura...11 tracce di cui neanche una lontanamente sotto tono: provare per credere anche il solo fulminante fraseggio iniziale di "Expulsion of Fury" che apre il disco, che suona come un trapano ficcato con decisione nel timpano! Poi a seguire, volendo trovare dei momenti più alti in questo album, potremmo indicare gli sprazzi di melodia che squarciano l'incedere brutale di "Conceiving Death", il riffing psicotico e morboso di "Committed", i bellissimi soli di "Banishing Illusion" fino al marciume ribollente del gran finale, la furiosa "Evolution of Extinction", dove la voce del nuovo acquisto, l'ex Skinless Jason Keyser, raggiunge vette altissime, sovrapponendo screaming acutissimi a vocalizzi growl tanto gravi e gutturali che di umano hanno ben poco.
Insomma questi musicisti hanno ormai dato prova di riuscire sempre a progredire, di poter comporre musica adatta a soddisfare qualsiasi palato, con un album che equivale ad una vera e propria colata lavica, a pura energia vibrante, un caos primigenio che ribolle, fluttua ed esplode dalla prima all'ultima nota, che ci trascina in questo continuo ciclico flusso di incubi alienanti, che ci assorbe fino al totale annichilimento.
C'è poco altro da aggiungere credo, se non solo un numero: 90 e basta, un giudizio meritato appieno; pompato forse, lo ammetto, ma mai giusto ed azzeccato come ora...perchè se in questa nostra scena odierna esistono tante, troppe uscite che meritano di esser stroncate senza alcuna esitazione, esiste anche una minoranza di opere, fortunatamente, degna di esser elevata al capolavoro che difatti è. 90!!!
Recensione a cura di: Static Chaos
VOTO: 90/100
2. Purgatory 01:25
3. Conceiving Death 04:00
4. Swarm 02:15
5. Saligia 06:52
6. The Descent 01:31 instrumental
7. Fornever 02:09
8. Committed 01:56
9. Banishing Illusion 01:41
10. Consequence of Solution 07:09
11. Evolution of Extinction 04:43
VOTO: 90/100
Tracklist:
1. Expulsion of Fury 02:50 2. Purgatory 01:25
3. Conceiving Death 04:00
4. Swarm 02:15
5. Saligia 06:52
6. The Descent 01:31 instrumental
7. Fornever 02:09
8. Committed 01:56
9. Banishing Illusion 01:41
10. Consequence of Solution 07:09
11. Evolution of Extinction 04:43
DURATA TOTALE: 36:31
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