Antropofagus "Architecture Of Lust"
Full-length, Comatose Music, 2012
Genere: Brutal Death Metal
Parlare degli Antropofagus significa parlare di un pezzo di storia del Brutal Death Metal italiano. Una band che se ne uscì sul tramontare degli anni '90 con un disco a titolo "No Waste Of Flesh", capace di spazzare via a distanza di molti anni gran parte della concorrenza estera. Dopo un EP pubblicato nel 2001 la band vede un periodo di pausa lungo ben dieci anni che termina con la pubblicazione di un 5-way split con altre glorie del Death tricolore quali Putridity e Mass Infection tra gli altri.
Da allora si iniziò sempre più spesso a vociferare di un nuovo album in casa Antropofagus data soprattutto l'intenzione manifestata dai membri della band di portare avanti un progetto così interessante e seguito. Da questo interesse nasce "Architecture Of Lust", il secondo full-length della band genovese che si presenta con una line-up in parte rinnovata. L'aspetto che salta subito all'occhio è senz'altro la presenza di un nuovo vocalist, Tya, che ha sostituito Argento presente sul primo full. Il cambio direi che ha giovato, Tya si presenta come un cantante capace di interpretare bene le canzoni della band arricchendole di un growl corposo e "grasso". Musicalmente l'album si incanala nei binari del Brutal Death di scuola moderna, chitarre che macinano riff su riff e batteria schiacciasassi che fa del proprio punto forte le sfuriate in doppio pedale e i blast beats.
Recensione a cura di: Soulgrinder
VOTO: 75/100
Tracklist:
01. Architecture Of Lust
02. Sanguinis Bestiae Solium
03. Demise Of The Carnal Principle
04. The Lament Configuration
05. Exposition Of Deformities
06. Eternity To Devour
07. Sadistic Illusive Puritanism
08. Blessing upon My Redemption
09. Det Helgerån Av Häxor
DURATA TOTALE: 34:14
https://www.facebook.com/antropofagus.official
www.myspace.com/antropofagusofficial
Genere: Brutal Death Metal
Parlare degli Antropofagus significa parlare di un pezzo di storia del Brutal Death Metal italiano. Una band che se ne uscì sul tramontare degli anni '90 con un disco a titolo "No Waste Of Flesh", capace di spazzare via a distanza di molti anni gran parte della concorrenza estera. Dopo un EP pubblicato nel 2001 la band vede un periodo di pausa lungo ben dieci anni che termina con la pubblicazione di un 5-way split con altre glorie del Death tricolore quali Putridity e Mass Infection tra gli altri.
Da allora si iniziò sempre più spesso a vociferare di un nuovo album in casa Antropofagus data soprattutto l'intenzione manifestata dai membri della band di portare avanti un progetto così interessante e seguito. Da questo interesse nasce "Architecture Of Lust", il secondo full-length della band genovese che si presenta con una line-up in parte rinnovata. L'aspetto che salta subito all'occhio è senz'altro la presenza di un nuovo vocalist, Tya, che ha sostituito Argento presente sul primo full. Il cambio direi che ha giovato, Tya si presenta come un cantante capace di interpretare bene le canzoni della band arricchendole di un growl corposo e "grasso". Musicalmente l'album si incanala nei binari del Brutal Death di scuola moderna, chitarre che macinano riff su riff e batteria schiacciasassi che fa del proprio punto forte le sfuriate in doppio pedale e i blast beats.
Pur essendo in questo estremamente "canonico" l'album scorre molto bene, le canzoni sono strutturate al meglio sia in termini di songwriting che di lunghezza in modo tale da non annoiare mai e da rivelare anzi nuove sfaccettature ad ogni ascolto. Un plauso particolare anche al reparto lirico, capace di catturare l'attenzione con testi che non vertono sui soliti argomenti ormai abusati nel genere come gore, horror e violenza varia ma spazia alla grande su argomenti molto più profondi e intriganti.
Ci troviamo in sostanza davanti ad un gran ritorno da parte di una band della quale tutti gli amanti di certo Brutal e Death Metal hanno sentito la mancanza. Non mi resta altro da dire se non: bentornati!
Ci troviamo in sostanza davanti ad un gran ritorno da parte di una band della quale tutti gli amanti di certo Brutal e Death Metal hanno sentito la mancanza. Non mi resta altro da dire se non: bentornati!
Recensione a cura di: Soulgrinder
VOTO: 75/100
Tracklist:
01. Architecture Of Lust
02. Sanguinis Bestiae Solium
03. Demise Of The Carnal Principle
04. The Lament Configuration
05. Exposition Of Deformities
06. Eternity To Devour
07. Sadistic Illusive Puritanism
08. Blessing upon My Redemption
09. Det Helgerån Av Häxor
DURATA TOTALE: 34:14
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