Black Flame "Septem"
Full-length, Behemoth Productions, 2011
Tracklist:
1. Septem
2. The seventh star
3. Endless duality
4. I am the vortex
5. The morbid breed
6. Zombies without anger
7. Matrix of the cosmic light
http://www.black-flame.net/
http://www.myspace.com/obf
http://www.facebook.com/pages/BLACK-FLAME/41223206535?ref=s
Genere: Black/Death Metal
Tornano i Black Flame con un altro disco oscuro, nero e
bruciante, negativo fino all’osso. D’altronde per i Nostri (e nostrani) non è una novitÃ
questa: una carriera ultradecennale, sei full-length e qualche altra release “minore”,
tutto votato ad un ibrido black/death che appare come impenetrabile.
Anche in
questo caso, come per il precedente “Imperivm”, la band partorisce un concept lirico
che ruota attorno ai termini di caos come forma di ribellione ad un ordine
precostituito e quindi portatore di schiavitù. L’album è incentrato sul numero 7 (“Septem”),
che viene inteso come ascesa divina dell’essere umano, ma dalla copertina
scorgiamo anche un trangolo rappresentante il numero 3, e il smbolo della morte
e del serpente. Insomma il tutto finalizzato alla distruzione di ogni aspetto
umano e la morte in genere.
La posta in gioco a livello lirico si presenta quindi
abbastanza ricca, sebbene non del tutto originale, e quindi ne consegue che
anche le aspettative a livello musicale siano alte da parte di chi ascolta,
soprattutto per chi lo fa dopo aver preso coscienza di questi aspetti. Sono
riusciti quindi i Black Flame a costruire intorno alle parole una impalcatura
sonora adeguata e all’altezza della situazione? Direi di sì, anzi, un’altra
volta ci sono riusciti. La palese invalicabilità del muro sonoro erto dai Nostri in questo platter all’inizio lascia un po’ storditi, annebbiati, forse non del tutto convinti,
soprattutto se paragoniamo questo disco al precedente “Imperivum”, che era
sicuramente Black Flame al 100%, ma forse più immediato. “Septem” invece si
insinua lentamente, preferisce stritolare come potrebbero fare i serpenti posti
nella cover, e poi finire senza pietà . Tutto l’album appare come un blocco
unico, puro death/black metal che a mio avviso stavolta vira leggermente più
verso il death metal. Nomi come Incantation, Drawn and Quartered e Immolation
appaiono ben udibili nei riff, maledetti e infernali, e la voce di Cardinale
Italo Martire sputa veleno in un growl non esasperato ma odioso e sprezzante.
La produzione è di ottimo livello, sebbene il mio gusto
personale mi avrebbe portato ad alzare un po’ il volume delle chitarre. Infatti
la batteria di m:A Fog ne esce benissimo, con un sound pieno e distruttivo, ma
forse copre un pochino le ottime intuizioni delle chitarre. Il basso è un po’
relegato in secondo piano, ma non è un grosso problema in quanto, in generale,
il sound ne esce comunque corposo.
Concludo dicendo che questo è un disco nel quale è inutile
menzionare episodi singoli. Poco fa accennavo al fatto che siamo di fronte ad
un blocco unico di malignità , senza concessioni, senza tregua. Il disco va
preso e ascoltato con attenzione e, mi permetto di dire, si riuscirà a capirlo
solo se si ha la mente predisposta verso il lato oscuro di ciò che ci circonda.
Niente black metal da foresta innevata e nemmeno death metal da nerd dell’ultima
ora. “Septem” è feroce e vendicativo, è veleno per chi progetta la
propria vendetta e rinascita, e se rimarrete indifferenti davanti a canzoni
come “The Seventh Star”, “The Morbid Breed”o l’annichilente e apocalittica “Zombies
Without Hunger”…beh, lasciate perdere il vero Metallo della Morte.
Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Voto: 78/100
2. The seventh star
3. Endless duality
4. I am the vortex
5. The morbid breed
6. Zombies without anger
7. Matrix of the cosmic light
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