The Skullthrone "Fornicatio Diaboli"
Demo, Self Released, 2011
Genere: Death/Black Metal
I The Skullthrone sono un nuovo ma promettente gruppo Death/Black Metal proveniente da Campobasso, che propongono in questa release quattro brani più intro registrati da live e in presa diretta, ma dotati di una resa sonora più che accettabile, al massimo un po’ ovattata e con il basso poco udibile ma comunque più che comprensibile.
Appena si preme play, possiamo da subito notare una buona precisione dei 3 musicisti e uno stile abbastanza personale che fonde il drumming infuocato e palesemente influenzato dal Death Metal di Seth Hellraizer, con i riffs più in stile black metal di Havoc666 spesso tendenti al melodico, come in “Peccatus Altar”, altre volte più death oriented e meno melodici come nella opener “Oblivion”, ma comunque sempre influenzati da uno stile che sembra manifestare un debole per atmosfere crepuscolari e con una tecnica che si rifà al doom per l’utilizzo di riffs composti da singole note basse e da power chords, disdegnando spesso gli accordi a corda aperta. Sulla scia di quanto hanno fatto gli Incantation. Ed è proprio a questo gruppo che i TS sembrano assomigliare principalmente, solo con una maggiore predisposizione per la melodia e per un tocco Black Metal abbastanza personale.
L’highlight del lotto è la conclusiva “Blessed by blasphemy”, che probabilmente bilancia alla perfezione la duplice influenza dei riffs di chitarra, ma sempre con un drumming furibondo, uno screaming basso e particolare e un istinto old school che non lascia scampo. Occorre comunque dire che l’omogeneità dei brani costituisce sia un pregio che un difetto marginale, poiché i brani sono tutti molto convincenti e compatti, ma lasciano anche spazio a pochissime divagazioni, esattamente come certi ensemble di death americano. E se questo difetto è comunque qualcosa di diffuso nel genere, e quindi marginale, ciò non toglie che per i The Skullthrone è un probabile punto di sviluppo, al pari di uno sviluppo di tempi medi, che in questo cd latitano un po’.
In conclusione, consiglio l’acquisto di questo disco a chiunque sia fanatico dell’underground più estremo, e non sia schizzinoso su produzioni che non siano del tutto perfette. Il giudizio finale premia una band con potenziale, magari non completamente matura ma già così ben godibile.
Appena si preme play, possiamo da subito notare una buona precisione dei 3 musicisti e uno stile abbastanza personale che fonde il drumming infuocato e palesemente influenzato dal Death Metal di Seth Hellraizer, con i riffs più in stile black metal di Havoc666 spesso tendenti al melodico, come in “Peccatus Altar”, altre volte più death oriented e meno melodici come nella opener “Oblivion”, ma comunque sempre influenzati da uno stile che sembra manifestare un debole per atmosfere crepuscolari e con una tecnica che si rifà al doom per l’utilizzo di riffs composti da singole note basse e da power chords, disdegnando spesso gli accordi a corda aperta. Sulla scia di quanto hanno fatto gli Incantation. Ed è proprio a questo gruppo che i TS sembrano assomigliare principalmente, solo con una maggiore predisposizione per la melodia e per un tocco Black Metal abbastanza personale.
L’highlight del lotto è la conclusiva “Blessed by blasphemy”, che probabilmente bilancia alla perfezione la duplice influenza dei riffs di chitarra, ma sempre con un drumming furibondo, uno screaming basso e particolare e un istinto old school che non lascia scampo. Occorre comunque dire che l’omogeneità dei brani costituisce sia un pregio che un difetto marginale, poiché i brani sono tutti molto convincenti e compatti, ma lasciano anche spazio a pochissime divagazioni, esattamente come certi ensemble di death americano. E se questo difetto è comunque qualcosa di diffuso nel genere, e quindi marginale, ciò non toglie che per i The Skullthrone è un probabile punto di sviluppo, al pari di uno sviluppo di tempi medi, che in questo cd latitano un po’.
In conclusione, consiglio l’acquisto di questo disco a chiunque sia fanatico dell’underground più estremo, e non sia schizzinoso su produzioni che non siano del tutto perfette. Il giudizio finale premia una band con potenziale, magari non completamente matura ma già così ben godibile.
Recensione a cura di: Snarl
Voto: 73/100
Tracklist:
Voto: 73/100
Tracklist:
1. Intro + Praesidium Mortis
2. Oblivion
3. Peccatus Altar
4. Blessed by Blasphemy
2. Oblivion
3. Peccatus Altar
4. Blessed by Blasphemy
DURATA TOTALE: 15:27
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