Interceptor "One with the Beast...Meet with the Damned"
EP, Self-produced, 2011
Genere: Thrash, Speed Metal
Attorno a questo ep aleggia odore di scarpe da ginnastica alte consumate, giubbotti chiodo e birra. Gli Interceptor si affacciano nel mondo metal con questo ep trasudante sincera veemenza, riff taglienti e batteria bellicosa, per un risultato che si pone a metà tra thrash e speed metal, mescolando le varie correnti geografiche che hanno partorito i nomi più o meno noti del settore.
La prima traccia, “2012” (che segue una intro) è una chiara dimostrazione d’intenti: la batteria di Leonardo De donatis pesta che è un piacere e la voce campionata/parlata, che campeggia su un tappeto di musica veloce e incazzata, lascia subito intendere che i Nostri non scherzano, ma anzi, anche a giudicare dall’ottima scelta dei suoni nel mixing, questi Interceptor si divertono, certo, ma non lasciano nulla al caso. La carneficina diventa ancora più pericolosa con la seguente “Drag Me To Hell”, cinque minuti di metallo fumante che riportano in mente i Testament più recenti, con tanto di incursioni in territori growl da parte del vocalist Fausto Di Persio. Le chitarre continuano in un tremolato tritaossa e i nostri si divertono a scorrazzare qua e là con cori anthemici e trascinanti. Davvero una mazzata tra capo e collo!
La title track prosegue in territori più prettamente speed il discorso solito di questi ragazzi, con venature di HM classico, in pieno stile anni ’80, con le solite ripartente killer e ritornelli di facile assimilazione. Melodia e violenza si intrecciano anche nei riff, stavolta meno irruenti e la voce è praticamente perfetta in questo brano. L’ugola di Fausto Di Persio è un po’ sgraziata e urlata, vagamente rimembrante il buon Gerre dei Tankard e fa il suo sporco dovere senza molti orpelli. Finale spaccacollo sparatissimo e chitarre gemelle che confezionano un altro brano vincente! Se non è metallo questo…Abbiamo poi la buona cover di “See You in Hell” dei Grim Reaper e infine chiude il disco “Take it Out” con un riff portante iniziale che ni ha rimandato ai Megadeth di fine anni ’80, inizio 90 o anche agli Annihilator, e un proseguimento all’insegna del puro speed metal che chiama anche in causa gli Exciter.
Tecnica, ottima produzione e tanto speed/thrash sono le armi vincenti di questi Interceptor, una band su cui scommetto da ora. Se tra poco li vedrete accasati sotto una buona etichetta non ci sarà da stupirsi, perché qui dentro, al di là di qualche piccola ingenuità , c’è davvero poco di negativo da evidenziare, ma anzi il contrario. Una band con le idee chiare così al primo ep e con questo “mestiere” non si trova tutti i giorni. Complimenti!
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 75/100
Tracklist:
1) Intro
2) 2012
3) Drag me to Hell
4) One with the Beast...Meet with the Da...
Genere: Thrash, Speed Metal
Attorno a questo ep aleggia odore di scarpe da ginnastica alte consumate, giubbotti chiodo e birra. Gli Interceptor si affacciano nel mondo metal con questo ep trasudante sincera veemenza, riff taglienti e batteria bellicosa, per un risultato che si pone a metà tra thrash e speed metal, mescolando le varie correnti geografiche che hanno partorito i nomi più o meno noti del settore.
La prima traccia, “2012” (che segue una intro) è una chiara dimostrazione d’intenti: la batteria di Leonardo De donatis pesta che è un piacere e la voce campionata/parlata, che campeggia su un tappeto di musica veloce e incazzata, lascia subito intendere che i Nostri non scherzano, ma anzi, anche a giudicare dall’ottima scelta dei suoni nel mixing, questi Interceptor si divertono, certo, ma non lasciano nulla al caso. La carneficina diventa ancora più pericolosa con la seguente “Drag Me To Hell”, cinque minuti di metallo fumante che riportano in mente i Testament più recenti, con tanto di incursioni in territori growl da parte del vocalist Fausto Di Persio. Le chitarre continuano in un tremolato tritaossa e i nostri si divertono a scorrazzare qua e là con cori anthemici e trascinanti. Davvero una mazzata tra capo e collo!
La title track prosegue in territori più prettamente speed il discorso solito di questi ragazzi, con venature di HM classico, in pieno stile anni ’80, con le solite ripartente killer e ritornelli di facile assimilazione. Melodia e violenza si intrecciano anche nei riff, stavolta meno irruenti e la voce è praticamente perfetta in questo brano. L’ugola di Fausto Di Persio è un po’ sgraziata e urlata, vagamente rimembrante il buon Gerre dei Tankard e fa il suo sporco dovere senza molti orpelli. Finale spaccacollo sparatissimo e chitarre gemelle che confezionano un altro brano vincente! Se non è metallo questo…Abbiamo poi la buona cover di “See You in Hell” dei Grim Reaper e infine chiude il disco “Take it Out” con un riff portante iniziale che ni ha rimandato ai Megadeth di fine anni ’80, inizio 90 o anche agli Annihilator, e un proseguimento all’insegna del puro speed metal che chiama anche in causa gli Exciter.
Tecnica, ottima produzione e tanto speed/thrash sono le armi vincenti di questi Interceptor, una band su cui scommetto da ora. Se tra poco li vedrete accasati sotto una buona etichetta non ci sarà da stupirsi, perché qui dentro, al di là di qualche piccola ingenuità , c’è davvero poco di negativo da evidenziare, ma anzi il contrario. Una band con le idee chiare così al primo ep e con questo “mestiere” non si trova tutti i giorni. Complimenti!
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 75/100
1) Intro
2) 2012
3) Drag me to Hell
4) One with the Beast...Meet with the Da...
5) See you in hell(Grim Reaper cover)
6) Take it out!
Quess è vuttà !!!
RispondiEliminaA. - Malanoctem