Ossimoro "Deus"
Full-length, SG Records, 2010
Genere: Stoner/Hard Rock
In Italia c'รจ ancora del sanguigno rock? Di quello fatto col cuore, potente, non patinato? Direi di sรฌ, basta ascoltare questo "Deus" degli Ossimoro, band romana scoperta e supportata adesso dalla sempre attenta SG Records.
Dopo un debut dal nome "Corvi nel cielo spento", dove la band mostrava una propensione verso un metal in senso generico, questa volta i Nostri adottano un sound che scava nell'hard rock-stoner-grunge caro a bands come Corrosion of Conformity, Down, Kyuss e Alice in Chains, ma con un tocco di rock italiano (vedi i testi, tra l'altro davvero interessanti, in italiano).
La composizione di "Deus" inizia nel 2008 e due anni dopo si concretizza in un concept molto compatto, dove le tematiche affrontate sono legate tra loro da temi come spiritualitร , religione, guerra e potere, con una critica verso l'uomo moderno, sempre piรน incatenato nelle sue stesse moderne creazioni. Il cantato in lingua madre dร modo di apprezzare le buone doti interpretative di Francesco Fornara, con la sua timbrica melodica e calda, mentre gli altri ragazzi ergono un bel muro di suono, dove le chitarre la fanno da padrone, tra riff settantiani e assoli blueseggianti. Anche la produzione appare molto buona, calibrata e in grado di far distinguere l'operato di tutti i componenti.
Un lotto di canzoni che non ha particolari cali di tono e che trova i suoi picchi nella potentissima "Deus ex Machina", dove si parla di un Dio che sembra lontano ma che in realtร controlla le masse in maniera costante. Molto bello il refrain dal sapore grunge e che rimane facilmente impresso in testa. Molto valida anche "Splende il fuoco" con il suo inizio dissonante che subito sfocia in uno stoner-grunge che mi ha ricordato gli Stone Temple PIlots di "N.4", ma che cambia leggermente registro in un ritornello piรน prettamente hard rock. Segnalo ancora "Assassino", ovvero il singolo del disco, che si apre con chitarre "unplugged" e un sapore malinconico che avvolgerร tutta la song, anch'essa molto "grungettara" e la desert-song "Sotto il Sole", coi suoi ben sette minuti di durata.
In definitiva posso dire che gli Ossimoro hanno realizzato un buon album che accorpa hard rock, stoner e grunge in una veste tutta italiana (a tratti affiorano i vecchi Timoria anche, oltre che i Metallica di "Load") e che non mancherร di essere apprezzato da coloro che si cibano di tali sonoritร . Una band di valore che sicuramente regalerร altre sorprese, visto il livello giร buono raggiunto in questo "Deus".
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 68/100
Tracklist:
http://www.myspace.com/ossimoro
Genere: Stoner/Hard Rock
In Italia c'รจ ancora del sanguigno rock? Di quello fatto col cuore, potente, non patinato? Direi di sรฌ, basta ascoltare questo "Deus" degli Ossimoro, band romana scoperta e supportata adesso dalla sempre attenta SG Records.
Dopo un debut dal nome "Corvi nel cielo spento", dove la band mostrava una propensione verso un metal in senso generico, questa volta i Nostri adottano un sound che scava nell'hard rock-stoner-grunge caro a bands come Corrosion of Conformity, Down, Kyuss e Alice in Chains, ma con un tocco di rock italiano (vedi i testi, tra l'altro davvero interessanti, in italiano).
La composizione di "Deus" inizia nel 2008 e due anni dopo si concretizza in un concept molto compatto, dove le tematiche affrontate sono legate tra loro da temi come spiritualitร , religione, guerra e potere, con una critica verso l'uomo moderno, sempre piรน incatenato nelle sue stesse moderne creazioni. Il cantato in lingua madre dร modo di apprezzare le buone doti interpretative di Francesco Fornara, con la sua timbrica melodica e calda, mentre gli altri ragazzi ergono un bel muro di suono, dove le chitarre la fanno da padrone, tra riff settantiani e assoli blueseggianti. Anche la produzione appare molto buona, calibrata e in grado di far distinguere l'operato di tutti i componenti.
Un lotto di canzoni che non ha particolari cali di tono e che trova i suoi picchi nella potentissima "Deus ex Machina", dove si parla di un Dio che sembra lontano ma che in realtร controlla le masse in maniera costante. Molto bello il refrain dal sapore grunge e che rimane facilmente impresso in testa. Molto valida anche "Splende il fuoco" con il suo inizio dissonante che subito sfocia in uno stoner-grunge che mi ha ricordato gli Stone Temple PIlots di "N.4", ma che cambia leggermente registro in un ritornello piรน prettamente hard rock. Segnalo ancora "Assassino", ovvero il singolo del disco, che si apre con chitarre "unplugged" e un sapore malinconico che avvolgerร tutta la song, anch'essa molto "grungettara" e la desert-song "Sotto il Sole", coi suoi ben sette minuti di durata.
In definitiva posso dire che gli Ossimoro hanno realizzato un buon album che accorpa hard rock, stoner e grunge in una veste tutta italiana (a tratti affiorano i vecchi Timoria anche, oltre che i Metallica di "Load") e che non mancherร di essere apprezzato da coloro che si cibano di tali sonoritร . Una band di valore che sicuramente regalerร altre sorprese, visto il livello giร buono raggiunto in questo "Deus".
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 68/100
Tracklist:
01. Intro
02. Deus Ex Machina
03. Splende Il Fuoco
04. Sierra
05. Assassino
06. Sotto Il Sole
07. Il Sole A Mezzanotte
08. Il Culto
09. Ceneri
02. Deus Ex Machina
03. Splende Il Fuoco
04. Sierra
05. Assassino
06. Sotto Il Sole
07. Il Sole A Mezzanotte
08. Il Culto
09. Ceneri
http://www.myspace.com/ossimoro
Nessun commento