Ibridoma "Ibridoma"
Full-length, 2010, SG Records
Genere: Heavy/Power Metal
Si possono distaccare alcune tracce davvero notevoli come "Red", carica di energia che mette in risalto la duttile voce del singer, vera anima di questo gruppo e l’ottimo lavoro di batteria; sulla stessa scia "I’m not sorry", con cadenza più grave e dal piacevole controtempo, che ci lascia quasi sorpresi verso il finale per via di un abbozzato growl. A malincuore non posso lodare "Ibrido", la pseudo tittle track in lingua italiana, fatta di riff già sentiti e di un tentativo di assolo che proprio non incalza. Il seguito del lavoro passa quasi inosservato: davvero un peccato per buone idee qui contenute; la stessa "Jenny", una classica ballad passa senza emozione né fremito.
Giunti alla fine, si possono aggiungere altre considerazioni al lavoro ascoltato come, ad esempio, la pochezza delle liriche che si evince in tutto lavoro, in particolar modo nel testo in italiano; la mancanza di aggressività di una produzione piuttosto lineare e piatta; la carenza di quel “qualcosa in più” che ci si aspetta da una band che vanta importanti collaborazioni. Restiamo in attesa del nuovo lavoro previsto per l’autunno 2011 che già vanta grossi nomi nella fase di produzione, un disco che speriamo sia un migliore trampolino di lancio.
Band che vanta una decennale attività fatta di diversi cambi di line-up, premi importanti e ottime collaborazioni, ma che è arrivata solo ora al suo primo full-length dopo quasi dieci anni di attività . L’attuale formazione è composta da Christian Bartolacci (frontman), Alessandro Moroni (drums), Marco Vitali (chitarra solista), Daniele Monaldi (chitarra ritmica) e Leonardo Ciccarelli (basso).
La loro proposta possiamo definirla come una specie di heavy anni ’80 i cui rimandi a gruppi nostrani come Litfiba o Timoria si sprecano, ma anche ritroviamo in questo album influenze derivanti da gente come Judas Priest e tutto l'heavy metal più classico in genere. Purtroppo preannuncio che, proprio questa mancanza di originalità è la pecca di questo lavoro così sperato.
La loro proposta possiamo definirla come una specie di heavy anni ’80 i cui rimandi a gruppi nostrani come Litfiba o Timoria si sprecano, ma anche ritroviamo in questo album influenze derivanti da gente come Judas Priest e tutto l'heavy metal più classico in genere. Purtroppo preannuncio che, proprio questa mancanza di originalità è la pecca di questo lavoro così sperato.
Si possono distaccare alcune tracce davvero notevoli come "Red", carica di energia che mette in risalto la duttile voce del singer, vera anima di questo gruppo e l’ottimo lavoro di batteria; sulla stessa scia "I’m not sorry", con cadenza più grave e dal piacevole controtempo, che ci lascia quasi sorpresi verso il finale per via di un abbozzato growl. A malincuore non posso lodare "Ibrido", la pseudo tittle track in lingua italiana, fatta di riff già sentiti e di un tentativo di assolo che proprio non incalza. Il seguito del lavoro passa quasi inosservato: davvero un peccato per buone idee qui contenute; la stessa "Jenny", una classica ballad passa senza emozione né fremito.
Giunti alla fine, si possono aggiungere altre considerazioni al lavoro ascoltato come, ad esempio, la pochezza delle liriche che si evince in tutto lavoro, in particolar modo nel testo in italiano; la mancanza di aggressività di una produzione piuttosto lineare e piatta; la carenza di quel “qualcosa in più” che ci si aspetta da una band che vanta importanti collaborazioni. Restiamo in attesa del nuovo lavoro previsto per l’autunno 2011 che già vanta grossi nomi nella fase di produzione, un disco che speriamo sia un migliore trampolino di lancio.
Recensorione a cura di: Quiet Light
Voto: 55/100
Tracklist:
1. Red
2. I'm not sorry
3. Ibrido
4. Alone in the wind
5. Jenny
6. Night falling
7. Night of crow
8. Page 26
9. Lady of darkness
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