Cemento "Vite"
EP, Self Released, 2011
Un lavoro ben suonato, tecnicamente non eccelso ma impostato con la cura di chi sa qual è il risultato che vuole ottenere e il centro i Cemento l'hanno spaccato.
Consigliato agli amanti del genere e a chi stanco di ascoltare le solite band col ciuffo fatte girare on air come fossero chi sa quali salvatori del "core", cerca un album che possegga in se anima e sfrontatezza, "Vite" per loro è manna piovuta dal cielo.
Recensione a cura di: Tomb
Voto: 85/100
Genere: Post-Hardcore/Screamo
Dal Friuli giungono a noi i pordenonesi Cemento. La formazione suona un post-hardcore/screamo che identifica alla perfezione il grigiore, la struttura massiccia e la desolazione ambientalistica che tale materiale è capace di ricreare. In soli ventuno minuti, la durata del loro "Vite" riescono a esprimere e concentrare una fitta consistenza di rabbia, acidità, disprezzo per una situazione sociale decadente che vede nei testi pregni di sofferta vita reale e di attimi legati ai ricordi ormai posti in un cassetto la valvola di sfogo adeguata per un sound così ferreo e spinto.
Sì perché i Cemento, oltre le due correnti già citate non rinnegano lievissime virate in territorio grind che rendono ancor più macerante e incattivito l'impianto sonoro e più spingono, più si addentrano in territori che assumono colorazioni grigiastre tese a obliare il penserio, più i ragazzi s'incazzano, pestano, si alterano fornendo linfa e aggressività al moto rivoltoso che i brani hanno chiara intenzione d'innescare.
Guardano in faccia la realtà che hanno vissuto e vivono nutrendosene, "Sassi", "Vite", "Ricordi", "Violet Wall" (citante la sigla dei "Simpson"), "Neve" non c'è canzone che possa tenervi distaccati da un mondo talmente presente e in precisi frangenti vividamente autobiografico da portarvi a urlare insieme a loro, è collera che sfogandosi guadagna vigore.
Dal Friuli giungono a noi i pordenonesi Cemento. La formazione suona un post-hardcore/screamo che identifica alla perfezione il grigiore, la struttura massiccia e la desolazione ambientalistica che tale materiale è capace di ricreare. In soli ventuno minuti, la durata del loro "Vite" riescono a esprimere e concentrare una fitta consistenza di rabbia, acidità, disprezzo per una situazione sociale decadente che vede nei testi pregni di sofferta vita reale e di attimi legati ai ricordi ormai posti in un cassetto la valvola di sfogo adeguata per un sound così ferreo e spinto.
Sì perché i Cemento, oltre le due correnti già citate non rinnegano lievissime virate in territorio grind che rendono ancor più macerante e incattivito l'impianto sonoro e più spingono, più si addentrano in territori che assumono colorazioni grigiastre tese a obliare il penserio, più i ragazzi s'incazzano, pestano, si alterano fornendo linfa e aggressività al moto rivoltoso che i brani hanno chiara intenzione d'innescare.
Guardano in faccia la realtà che hanno vissuto e vivono nutrendosene, "Sassi", "Vite", "Ricordi", "Violet Wall" (citante la sigla dei "Simpson"), "Neve" non c'è canzone che possa tenervi distaccati da un mondo talmente presente e in precisi frangenti vividamente autobiografico da portarvi a urlare insieme a loro, è collera che sfogandosi guadagna vigore.
Un lavoro ben suonato, tecnicamente non eccelso ma impostato con la cura di chi sa qual è il risultato che vuole ottenere e il centro i Cemento l'hanno spaccato.
Consigliato agli amanti del genere e a chi stanco di ascoltare le solite band col ciuffo fatte girare on air come fossero chi sa quali salvatori del "core", cerca un album che possegga in se anima e sfrontatezza, "Vite" per loro è manna piovuta dal cielo.
Recensione a cura di: Tomb
Voto: 85/100
Tracklist:
1. Sassi
2. Buio
3. Vite
4. Ricordi
5. Strade
6. Violet Wall
7. You
8. Neve
9. Outro
Total playing time: 21:18
www.myspace.com/tombadicemento
1. Sassi
2. Buio
3. Vite
4. Ricordi
5. Strade
6. Violet Wall
7. You
8. Neve
9. Outro
Total playing time: 21:18
www.myspace.com/tombadicemento
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