Near “The Opening of the Primordial Whirl”
Full-length, De Tenebrarum Principio, 2010
Genere: Black Metal
E’ un black metal che riporta al passato quello che propongono i nostrani Near, band arrivata al debutto nel 2010 con questo “The Opening of the Primordial Whirl” ma che ha già realizzato a partire dal 2002 altre uscite diciamo di “rodaggio”. Solitamente quando ci si trova dinnanzi a questo genere di dischi la reazione può essere estrema: o si apprezza o lascia indifferenti.
Dico questo perché dipende quali sono i gusti e le aspettative verso un genere come il black metal, che negli ultimi anni ha saputo stupire per alcune contaminazioni ed evoluzioni varie. Se ci si aspetta qualcosa di originale e innovativo, allora questo album probabilmente non piacerà, se invece come nel mio caso, da tempo aspettavo un buon disco di classicissimo black metal come se ne sentiva 15-20 anni fa in Norvegia e paesi limitrofi, allora questo è un album che fa per voi.
La band sembra aver incorporato il meglio di bands come Darkthrone, Immortal e Horna (e un tocco che mi ha ricordato i francesi Nehemah, gruppo per me incredibile) forgiando un connubio tra BM norvegese e finlandese decisamente interessante. L’atmosfera rimane malinconica per tutta la durata del disco, il lavoro della chitarra è oscuro e tagliente, le vocals a mio parere sono davvero ottime e mi hanno ricordato il buon Abbath. I tempi di batteria sono quasi sempre abbastanza sostenuti ma molte sono le decelerazioni che permettono di riprendere fiato tra una sfuriata e l’altra. Nei momenti più ragionati la band sfoggia un pathos ed una epicità degne di nota, ma quello che ho davvero apprezzato è questa loro attitudine old school black metal che non ammette altre interferenze.
In definitiva, chiunque sia rimasto attaccato a quel tipo di sound, chi ama ancora il black metal degli anni Novanta e vuole godersi un ritorno al passato fatto davvero ad hoc non deve far altro che comprare questo lavoro dei Near. Dico infine che tutte le canzoni sono degne di nota e non c’è un vero e proprio calo nel susseguirsi dei brani.
Avete ancora fame di “true” black metal? Questo è il disco giusto per voi.
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 72/100
Tracklist:
1. Ventrar 07:07
2. Aquile Nere 04:58
3. The Mountain's Blood 05:39
4. Old Wolf 04:01
5. Vein's Cut on Man 04:07
6. Human Illusion 04:10
7. Pian della Cenere 04:23
8. The Dead Side of Human Nature 06:38
41:03
Genere: Black Metal
E’ un black metal che riporta al passato quello che propongono i nostrani Near, band arrivata al debutto nel 2010 con questo “The Opening of the Primordial Whirl” ma che ha già realizzato a partire dal 2002 altre uscite diciamo di “rodaggio”. Solitamente quando ci si trova dinnanzi a questo genere di dischi la reazione può essere estrema: o si apprezza o lascia indifferenti.
Dico questo perché dipende quali sono i gusti e le aspettative verso un genere come il black metal, che negli ultimi anni ha saputo stupire per alcune contaminazioni ed evoluzioni varie. Se ci si aspetta qualcosa di originale e innovativo, allora questo album probabilmente non piacerà, se invece come nel mio caso, da tempo aspettavo un buon disco di classicissimo black metal come se ne sentiva 15-20 anni fa in Norvegia e paesi limitrofi, allora questo è un album che fa per voi.
La band sembra aver incorporato il meglio di bands come Darkthrone, Immortal e Horna (e un tocco che mi ha ricordato i francesi Nehemah, gruppo per me incredibile) forgiando un connubio tra BM norvegese e finlandese decisamente interessante. L’atmosfera rimane malinconica per tutta la durata del disco, il lavoro della chitarra è oscuro e tagliente, le vocals a mio parere sono davvero ottime e mi hanno ricordato il buon Abbath. I tempi di batteria sono quasi sempre abbastanza sostenuti ma molte sono le decelerazioni che permettono di riprendere fiato tra una sfuriata e l’altra. Nei momenti più ragionati la band sfoggia un pathos ed una epicità degne di nota, ma quello che ho davvero apprezzato è questa loro attitudine old school black metal che non ammette altre interferenze.
In definitiva, chiunque sia rimasto attaccato a quel tipo di sound, chi ama ancora il black metal degli anni Novanta e vuole godersi un ritorno al passato fatto davvero ad hoc non deve far altro che comprare questo lavoro dei Near. Dico infine che tutte le canzoni sono degne di nota e non c’è un vero e proprio calo nel susseguirsi dei brani.
Avete ancora fame di “true” black metal? Questo è il disco giusto per voi.
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 72/100
Tracklist:
1. Ventrar 07:07
2. Aquile Nere 04:58
3. The Mountain's Blood 05:39
4. Old Wolf 04:01
5. Vein's Cut on Man 04:07
6. Human Illusion 04:10
7. Pian della Cenere 04:23
8. The Dead Side of Human Nature 06:38
41:03
bellissimo questo album! Merita anche di più secondo me!
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