Ixion "To The Void"
Full-length, Avantgarde Music, 2011
Genere: Atmospheric Doom Metal
Ecco i francesi Ixion, al loro primo debut album “To the void”, lavoro dalle atmosfere quasi spaziali e tendenzialmente doom che costituisce per l’ascoltatore una perfetta colonna sonora per proiettarsi con l’immaginazione oltre la Terra attraverso uno scenario di infinite costellazioni e momenti di pathos, così come vuole l’artwork che i francesi ci propongono e il logo geometrico e freddo come una scienza astronomica.
Ma veniamo al dunque. Dieci tracce strabordanti di tastiere cristalline, vocals in growl che però si alternano con voci in pulito, tempi e riff doom: l’album risulta decisamente equilibrato e studiato nei minimi dettagli e inoltre colpisce l’ascoltatore per le atmosfere (come dicevo poc’anzi, “spaziali” e “da colonna sonora di un film” ossia teatrali). Ciononostante, per chi conosce bene i Katatonia (i primi), i primi Anathema e soprattutto I Theatre of Tragedy e ancora di più i Lacrimas Profundere (con i quali addirittura si stenta a trovare differenze in moltissimi passaggi) l’album risulta assolutamente privo di ogni originalità ed entusiasmo. Prendete ad esempio una traccia come “The plague” e subito dopo ascoltate una traccia a piacere dell’album
“La naissance d’un reve” dei Lacrimas Profundere e stenterete a credere che si tratta di due gruppi diversi.
In generale, tutti i brani costituiscono un contenitore dove confluiscono le influenze dei gruppi sopra citati ma, fortunatamente, non mancano degli apporti di sonorità un po’ più “avant-garde” , specialmente grazie alle tastiere e alle vocals in pulito le quali consentono all’ascoltatore di guardare un po’ più oltre rispetto alla staticità derivata dalle troppe influenze dei Lacrimas Profundere in primis, e di altre bands poi.
Recensione a cura di: Volturnja
Voto 66/100
Tracklist:
http://ixiondoom.free.fr/
http://myspace.com/ixiondoom
Genere: Atmospheric Doom Metal
Ecco i francesi Ixion, al loro primo debut album “To the void”, lavoro dalle atmosfere quasi spaziali e tendenzialmente doom che costituisce per l’ascoltatore una perfetta colonna sonora per proiettarsi con l’immaginazione oltre la Terra attraverso uno scenario di infinite costellazioni e momenti di pathos, così come vuole l’artwork che i francesi ci propongono e il logo geometrico e freddo come una scienza astronomica.
Ma veniamo al dunque. Dieci tracce strabordanti di tastiere cristalline, vocals in growl che però si alternano con voci in pulito, tempi e riff doom: l’album risulta decisamente equilibrato e studiato nei minimi dettagli e inoltre colpisce l’ascoltatore per le atmosfere (come dicevo poc’anzi, “spaziali” e “da colonna sonora di un film” ossia teatrali). Ciononostante, per chi conosce bene i Katatonia (i primi), i primi Anathema e soprattutto I Theatre of Tragedy e ancora di più i Lacrimas Profundere (con i quali addirittura si stenta a trovare differenze in moltissimi passaggi) l’album risulta assolutamente privo di ogni originalità ed entusiasmo. Prendete ad esempio una traccia come “The plague” e subito dopo ascoltate una traccia a piacere dell’album
“La naissance d’un reve” dei Lacrimas Profundere e stenterete a credere che si tratta di due gruppi diversi.
In generale, tutti i brani costituiscono un contenitore dove confluiscono le influenze dei gruppi sopra citati ma, fortunatamente, non mancano degli apporti di sonorità un po’ più “avant-garde” , specialmente grazie alle tastiere e alle vocals in pulito le quali consentono all’ascoltatore di guardare un po’ più oltre rispetto alla staticità derivata dalle troppe influenze dei Lacrimas Profundere in primis, e di altre bands poi.
Recensione a cura di: Volturnja
Voto 66/100
Tracklist:
http://ixiondoom.free.fr/
http://myspace.com/ixiondoom
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