Helheim "Jormundgand"
Full-length, Solistitium Records, 1995
Genere: Black/Viking Metal
Questo è uno di quei dischi che quando lo ascolto mi chiedo se sarà possibile in questo ambito musicale, il black (viking) metal, raggiungere ancora vette così alte d’ispirazione. Ciò non vuol dire portare avanti il trito e ritrito discorso del “vecchio è meglio”, ma è una domanda che mi pongo spontaneamente ascoltando un lavoro di questo calibro. “Jormundgand” lo ritengo una delle pietre miliari del “viking”.
Formatisi nel 1992, nel pieno del fermento della scena norvegese, gli Helheim sfornarono questo full solo tre anni più tardi per la Solstitium Records che li aveva notati grazie al precedente demo "Nidr ok Nordr liggr Helvegr". Inseriamo il disco nello stereo e veniamo travolti all’istante dalle folli urla (che io trovo semplicemente affascinanti nella loro esasperazione) di Vanargandr che ci accompagneranno nella stupenda “Jormundgang”, non poteva esserci opener più azzeccata, chitarre zanzarose e la batteria che non lascia mai respiro per un pezzo che è sicuramente uno degli highlight dell’album, ossessivo ma non ridondante (nonostante gli oltre sette minuti) e che si concede anche uno stacco corale che dona un valore aggiunto.
Più o meno sugli stessi lidi comunque aggressivi si mantiene anche la successiva “Vigrids Vard” mentre in “Nidr ok Nordr liggr Helvegr” ci troviamo davanti il primo momento di calma introdotto dal caratteristico suono dell’arpa a bocca che amalgamandosi con cori femminili e batteria creano nel finale un suggestivo aumento di tensione che sfocerà nella sfuriata iniziale di “Gravlagt i Eljudne”. Ancora le urla infernali e i blast a farla da padroni in un pezzo cadenzato ed atmosferico, ben articolato.
Segue “Svart Visdom”, ed è l’ennesimo lungo pezzo che però non annoia assolutamente, con le sfuriate alternate a suggestivi squilli di trombe e cori che arrivano direttamente da ere dimenticate, gli Helheim danno inoltre sfoggio durante tutto l’album di un’ottima tecnica.
“Jotnevandring”, capolavoro di melodia e pathos, malinconico, deciso e maledettamente tetro e poetico, gli stacchi di pianoforte sono semplicemente sublimi e l’aumento di tensione finale azzeccatissimo.
Si riprende con la viscerale “Nottravnens tokt”, sentitissima ed avvolgente, i cori e le urla strazianti si accavallano e confondono in un altro grande pezzo, eccellente la prestazione di Hrymr dietro le pelli e di Hrimgrimnir alle chitarre. L’urlo finale ci porta a “Galder”, tre minuti ininterrotti di urla strazianti e ferali con un sottofondo di tetre armonie che chiudono alla grande questo disco quasi a volerne liberare tutta l’antica natura, tutta l’antica rabbia.
Un disco da cui lasciarsi trasportare. Epici.
Recensione a cura di: ThePathOfSorrow
Voto: 90/100
Tracklist:
1. Jormundgand 07:47
2. Vigrids Vård 08:14
3. Nidr Ok Nordr Liggr Helvegr 04:28
4. Gravlagt I Eljudne 08:45
5. Svart Visdom 09:06
6. Jotnevandring 02:26
7. Nattravnens Tokt 05:10
Total playing time: 45:56
http://www.helheim.com/
http://www.myspace.com/helheimnorway
Genere: Black/Viking Metal
Questo è uno di quei dischi che quando lo ascolto mi chiedo se sarà possibile in questo ambito musicale, il black (viking) metal, raggiungere ancora vette così alte d’ispirazione. Ciò non vuol dire portare avanti il trito e ritrito discorso del “vecchio è meglio”, ma è una domanda che mi pongo spontaneamente ascoltando un lavoro di questo calibro. “Jormundgand” lo ritengo una delle pietre miliari del “viking”.
Formatisi nel 1992, nel pieno del fermento della scena norvegese, gli Helheim sfornarono questo full solo tre anni più tardi per la Solstitium Records che li aveva notati grazie al precedente demo "Nidr ok Nordr liggr Helvegr". Inseriamo il disco nello stereo e veniamo travolti all’istante dalle folli urla (che io trovo semplicemente affascinanti nella loro esasperazione) di Vanargandr che ci accompagneranno nella stupenda “Jormundgang”, non poteva esserci opener più azzeccata, chitarre zanzarose e la batteria che non lascia mai respiro per un pezzo che è sicuramente uno degli highlight dell’album, ossessivo ma non ridondante (nonostante gli oltre sette minuti) e che si concede anche uno stacco corale che dona un valore aggiunto.
Più o meno sugli stessi lidi comunque aggressivi si mantiene anche la successiva “Vigrids Vard” mentre in “Nidr ok Nordr liggr Helvegr” ci troviamo davanti il primo momento di calma introdotto dal caratteristico suono dell’arpa a bocca che amalgamandosi con cori femminili e batteria creano nel finale un suggestivo aumento di tensione che sfocerà nella sfuriata iniziale di “Gravlagt i Eljudne”. Ancora le urla infernali e i blast a farla da padroni in un pezzo cadenzato ed atmosferico, ben articolato.
Segue “Svart Visdom”, ed è l’ennesimo lungo pezzo che però non annoia assolutamente, con le sfuriate alternate a suggestivi squilli di trombe e cori che arrivano direttamente da ere dimenticate, gli Helheim danno inoltre sfoggio durante tutto l’album di un’ottima tecnica.
“Jotnevandring”, capolavoro di melodia e pathos, malinconico, deciso e maledettamente tetro e poetico, gli stacchi di pianoforte sono semplicemente sublimi e l’aumento di tensione finale azzeccatissimo.
Si riprende con la viscerale “Nottravnens tokt”, sentitissima ed avvolgente, i cori e le urla strazianti si accavallano e confondono in un altro grande pezzo, eccellente la prestazione di Hrymr dietro le pelli e di Hrimgrimnir alle chitarre. L’urlo finale ci porta a “Galder”, tre minuti ininterrotti di urla strazianti e ferali con un sottofondo di tetre armonie che chiudono alla grande questo disco quasi a volerne liberare tutta l’antica natura, tutta l’antica rabbia.
Un disco da cui lasciarsi trasportare. Epici.
Recensione a cura di: ThePathOfSorrow
Voto: 90/100
Tracklist:
1. Jormundgand 07:47
2. Vigrids Vård 08:14
3. Nidr Ok Nordr Liggr Helvegr 04:28
4. Gravlagt I Eljudne 08:45
5. Svart Visdom 09:06
6. Jotnevandring 02:26
7. Nattravnens Tokt 05:10
Total playing time: 45:56
http://www.helheim.com/
http://www.myspace.com/helheimnorway
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