Before The Rain "Frail"
Full-length, Avantgarde Music, 2011
Genere: Doom/Death/Rock/Avantgarde
Tra il doom-rock in stile Cathedral/Type O Negative e lo stile recente degli Anathema/Paradise Lost/Katatonia/ My Dying Bride trova la sua collocazione questo lavoro dei Before The Rain, un album che pur essendo inquadrabile in questo modo, non manca di aperture avantgarde (sebbene minime) in stile ultimi Manes e di passaggi tipicamente gothic-doom molto simili ai primi My Dying Bride, con tanto di vocals in growl.
I tentativi di apportare innovazioni al genere e di rendere i brani meno monotoni fanno però in modo che l’ascoltatore non riesca a percepire al primo ascolto le atmosfere che i musicisti intendono creare. Il motivo è che il lavoro presenta certi passaggi che sembrano non appartenere al contesto, lasciando l’ascoltatore disorientato.
Ad esempio, “A glimpse towards the sun” inizia con uno stile (doom-rock ),e termina in un altro stile, molto più doom-death (passando tra l’altro per alcuni momenti per così dire avantgarde) come se in nove minuti di una canzone se ne fossero fuse due o addirittura tre diverse. Le vocals (a volte effettate, come nella traccia chiamata “And The world ends here” e a volte in growl, sempre nella stessa traccia) danno al brano dove sono inserite, una forte marcatura a volte avantgarde a volte doom-death ; le parti più melodiche ricreate con la chitarra o con la tastiera (come in “Breaking the waves”, dove si notano, tra l’altro, fortissime influenze degli Anathema di “A silent Enigma” oppure in “Frail”, dove si percepisce anche una certa componente avant-garde) , risultano invece poco atmosferiche e poco incisive, anzi piuttosto claustrofobiche .
Dal punto di vista strutturale, l’album è indubbiamente ben arrangiato e suonato, ma l’ eccesso di influenze musicali che forzatamente sono confluite nello stesso album (e talvolta, nell’ambito delle tracce stesse), nel tentativo di non sembrare scontati, non è bastato e il risultato finale è stato semplicemente un melting pot che a momenti fa pensare ad un gruppo, e a momenti ad un altro. Consigliato agli amanti del gothic e del doom e doom-rock che guardano con favore leggere venature sperimentali o avant-garde.
Recensione a cura di: Volturnja
Voto: 65/100
Tracklist:
1. And The World Ends There 10:36
2. Shards 11:50
3. Breaking The Waves 17:30
4. A Glimpse Towards The Sun 08:54
5. Frail 16:43
6. Peace is Absent 09:10
01:14:43
http://www.beforetherain.net/
http://www.myspace.com/beforetheraindoom
Genere: Doom/Death/Rock/Avantgarde
Tra il doom-rock in stile Cathedral/Type O Negative e lo stile recente degli Anathema/Paradise Lost/Katatonia/ My Dying Bride trova la sua collocazione questo lavoro dei Before The Rain, un album che pur essendo inquadrabile in questo modo, non manca di aperture avantgarde (sebbene minime) in stile ultimi Manes e di passaggi tipicamente gothic-doom molto simili ai primi My Dying Bride, con tanto di vocals in growl.
I tentativi di apportare innovazioni al genere e di rendere i brani meno monotoni fanno però in modo che l’ascoltatore non riesca a percepire al primo ascolto le atmosfere che i musicisti intendono creare. Il motivo è che il lavoro presenta certi passaggi che sembrano non appartenere al contesto, lasciando l’ascoltatore disorientato.
Ad esempio, “A glimpse towards the sun” inizia con uno stile (doom-rock ),e termina in un altro stile, molto più doom-death (passando tra l’altro per alcuni momenti per così dire avantgarde) come se in nove minuti di una canzone se ne fossero fuse due o addirittura tre diverse. Le vocals (a volte effettate, come nella traccia chiamata “And The world ends here” e a volte in growl, sempre nella stessa traccia) danno al brano dove sono inserite, una forte marcatura a volte avantgarde a volte doom-death ; le parti più melodiche ricreate con la chitarra o con la tastiera (come in “Breaking the waves”, dove si notano, tra l’altro, fortissime influenze degli Anathema di “A silent Enigma” oppure in “Frail”, dove si percepisce anche una certa componente avant-garde) , risultano invece poco atmosferiche e poco incisive, anzi piuttosto claustrofobiche .
Dal punto di vista strutturale, l’album è indubbiamente ben arrangiato e suonato, ma l’ eccesso di influenze musicali che forzatamente sono confluite nello stesso album (e talvolta, nell’ambito delle tracce stesse), nel tentativo di non sembrare scontati, non è bastato e il risultato finale è stato semplicemente un melting pot che a momenti fa pensare ad un gruppo, e a momenti ad un altro. Consigliato agli amanti del gothic e del doom e doom-rock che guardano con favore leggere venature sperimentali o avant-garde.
Recensione a cura di: Volturnja
Voto: 65/100
Tracklist:
1. And The World Ends There 10:36
2. Shards 11:50
3. Breaking The Waves 17:30
4. A Glimpse Towards The Sun 08:54
5. Frail 16:43
6. Peace is Absent 09:10
01:14:43
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